Magreglio

Museo del Ghisallo: 5 mila visite nell’anno del Covid, ora ‘aperto’ in digitale

Andrea Brivio 22 Novembre 2020

Attualità, Magreglio

Tag:

 

MAGREGLIO – In un anno decisamente anomalo per l’emergenza sanitaria, il Museo del Ciclismo del Ghisallo ha fatto segnare oltre 5 mila visite,  inevitabilmente meno che in passato (solo lo  scorso anno erano stati 13 mila). Quest’anno   per la precisione si sono registrati  5.391 visitatori di cui 4311 italiani e 1080 turisti stranieri.

“Le presenze estere – spiegano dal museo – si sono registrate soprattutto da Germania, Olanda, Francia, Inghilterra. In modo inedito si parla di 80% di presenze italiane, una naturale controtendenza generata dai blocchi del Covid-19. Nonostante tutto, sono arrivate persone da 34 nazioni (fra cui Sri Lanca, Colombia, Estonia). Nel 2019 le nazioni erano state 70, tuttavia, come sempre, il Museo mantiene la sua forte identità internazionale”.

I mesi di maggiore affluenza sono stati nell’ordine: agosto, settembre, luglio, ottobre. Quest’anno il museo si è arricchito di 70 cimeli in più tra cui: una bici Magni Centenario nr. 00/20; 42 maglie storiche tra cui quella Faemino di Merckx con colori iridati; deragliatori anteriori originali Campagnolo del 1953 (giunti da un appassionato della Pennsylvania).  Sono state esposte 20 maglie (molte di ciclismo femminile) consegnate al Museo in deposito permanente dal Santuario.

“Come di consueto – spiegano – il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio a Como ha chiuso le porte alla stagione bella per riaprire il 2 marzo 2021. Ma di fatto il museo non ha chiuso affatto, come durante il primo lockdown, che aveva coinciso con i suoi mesi più importanti (di frequentazione in presenza)”.

Per restare sempre aperto “si è trasformato in una grande community digitale e ha inventato una nuova modalità di fruizione del museo. Attivando contenuti speciali digitali comprese vere e proprie mostre che attraverso innovativi software ti permettono di emulare la visita di una rassegna. Total digital. Ma con una carta in più: la possibilità di fruire e mettere a disposizione del visitatore un archivio di immagini digitali immenso – praticamente infinito – senza snaturarle, rispettando i diritti d’autore, valorizzando contenuti connessi alla documentazione attraverso filmati, interviste, raccolte di articoli e di testi argomentati…”