La Provincia di Como in arancione ‘rafforzato’: scuole chiuse, tranne i nidi

Noemi D'Angelo 1 Marzo 2021

Attualità

Tag: ,

Il presidente della Regione Attilio Fontana

 

COMO – L’intera provincia di Como classificata come area arancione rafforzato. L’estensione a nuovi comuni delle misure ancora più restrittive per fronteggiare la recrudescenza del Coronavirus e delle sue varianti è stata annunciata dal governatore della Lombardia Attilio Fontana nella serata di lunedì 1° marzo.

Da mercoledì 3 marzo, entreranno in arancione rafforzato tutti i comuni della provincia di Como e altri comuni lombardi nelle province di Cremona, Mantova, Milano e Pavia. Verrà prorogata la classificazione in questa zona anche per i Comuni della provincia di Brescia e gli 8 di Bergamo e Brescia per cui il presidente della Regione Attilio Fontana aveva già proceduto in questo senso settimana scorsa.

In Provincia di Como superata la soglia limite di 250/100 mila abitanti

“La decisione – spiegano da Ats Insubria – arriva dopo aver osservato una crescita dei nuovi casi, che ha portato l’incidenza media del territorio di ATS Insubria ad aumentare con una differenza tra le province di Varese e Como, che si attestano rispettivamente su un valore pari a 213/100.000 abitanti per Varese e 282/100.000 abitanti per Como.

Il dato della provincia di Como, superiore alla soglia limite di 250/100.000 abitanti, ha reso necessario intervenire con misure aggiuntive di prevenzione e contrasto al COVID istituendo la zona arancione rafforzata per l’intera provincia.

Ats Insubria sottolinea che l’andamento epidemiologico è costantemente monitorato, con osservazione puntuale riferita ai singoli comuni e agli ambiti distrettuali.

Scuole chiuse tranne i nidi

Rispetto alla zona arancione classica, la misura dell’arancione rafforzato prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, dalla materna all’università, ad eccezione degli asili nidi che rimarranno aperti.

Vietati gli spostamenti verso le seconde case

Stop anche agli spostamenti verso le seconde case anche se ubicate nello stesso Comune o Provincia. Resta l’obbligo di indossare la mascherina, sui mezzi di trasporto pubblico dovrà essere necessariamente chirurgica e non di tessuto.

La misura resterà in vigore almeno fino al 10 marzo.

QUI IL TESTO COMPLETO DELL’ORDINANZA