Da sinistra, Simone Pelucchi, Martina Villa e Pamela Pina
ERBA – Hanno vestito i panni dei professori universitari i giovani dell’associazione Lo Snodo che per una mattinata si sono seduti in cattedra di fronte agli studenti del terzo anno della facoltà di Scienze del Servizio Sociale all’Università Cattolica di Milano.
Lo scorso giovedì 20 aprile, infatti, il presidente Simone Pelucchi e la sua vice, Martina Villa, hanno presentato l’esperienza dell’associazione giovanile erbese, nata in seno a Progetto YouthLab. Con loro l’assistente sociale del Comune di Erba, Pamela Pina.
L’occasione è stato il laboratorio della professoressa ed ex operatrice YouthLab Martina Sala. Nello specifico, il progetto prevede la conoscenza di realtà che a livello locale operano nella dimensione sociale.
“Siamo stati invitati a esporre quanto realizzato in questi anni per le politiche giovanili a Erba – ha spiegato Simone -. Abbiamo raccontato come Progetto YouthLab sia entrato in contatto con i ragazzi e con loro abbia iniziato a dar vita a un gruppo che potesse dare forma alle idee dei giovani per i giovani. Un’eredità raccolta e sviluppata poi da Lo Snodo”.
“È stato per noi un momento di scambio e crescita interessante – ha aggiunto Martina -. Attraverso le domande e le osservazioni delle studentesse, ci siamo resi conto che con le nostre azioni stiamo mettendo in pratica ciò che loro studiano a livello teorico. Si è creato un mutuo scambio tra noi e la platea che ci ha arricchito”.
Anche se non a livello accademico, non è la prima volta che il caso de Lo Snodo diviene oggetto di approfondimento. Recentemente la cooperativa canturina MondoVisione ha chiesto un intervento del gruppo ad un tavolo sul mondo del volontariato, mentre il mese scorso nell’ambito del progetto Sinergie i ragazzi erbesi hanno condiviso l’esperienza di gestione dello spazio Stazione.
E lo spazio della Stazione è stato al centro dell’attenzione anche durante l’intervento alla Cattolica. “Abbiamo approfondito l’aspetto della rete di circa 30 associazioni nate attorno a questo luogo – ha aggiunto Simone -. E abbiamo mostrato sia la comunità a prendersi cura di questi spazi. Un esempio è l’aula studio che oggi rimane aperta a circa 200 utenti grazie non solo ai giovani de Lo Snodo, ma ai diversi volontari che hanno dato la propria disponibilità. Questo punto ha colpito molto le studentesse”.
“Si è poi evidenziato il fatto che l’intero progetto parte ed è frutto di un lavoro di comunità – ha dichiarato Martina -, partito dai giovani per i giovani. E Lo Snodo continua su questa linea”.
Ad oggi sono circa 130 i ragazzi tesserati dell’associazioni con un gruppo attivo di circa 20-25 persone, in crescita.
“Poter far conoscere il nostro lavoro è stato per noi davvero importante e anche una grande soddisfazione – hanno chiosato -. Il nostro obiettivo resta dare forma alle idee dei giovani e per fare questo tutti possono partecipare dando il proprio contributo e mettendosi a disposizione. Siamo sempre pronti e ben contenti di accogliere nuove idee”.