Bosisio Parini, Merone, Pusiano, Rogeno

Il lago di Pusiano esonda, ma per l’esercitazione di Protezione Civile

Lorenzo Colombo 22 Ottobre 2013

Attualità, Bosisio Parini, Merone, Pusiano, Rogeno

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cavo diotti 01PUSIANO –  E’ in programma venerdì 25 e sabato 26 ottobre la due giorni dedicata alla maxi esercitazione di Protezione civile lungo la Valle del Lambro. L’evento, primo nel suo genere per portata e partecipazione, vedrà il coinvolgimento di quattro province lombarde (Monza e Brianza, Como, Lecco e Milano) e la presenza di oltre 300 volontari della Protezione civile, Regione Lombardia, le Prefetture dei territori coinvolti, 15 comuni lombardi e il Parco Valle Lambro. L’esercitazione è stata organizzata per testare lo stato di emergenza che, con gli imminenti lavori del Cavo Diotti, la diga che regola l’afflusso delle acque sul Lago di Pusiano che per i prossimi 12 mesi sarà temporaneamente fuori servizio per improrogabili lavori di ristrutturazione (vedi articolo precedente), potrebbero coinvolgere oltre 35 mila abitanti (12 mila solo per la città di Monza) che abitano lungo le sponde del Lambro.

Nella prima giornata (venerdì 25 ottobre) saranno verificati tutti i piani di Protezione civili all’interno dei 35 comuni interessati dal territorio della Valle del Lambro. I piani di Protezione civile sono strumenti obbligatori che le Amministrazioni comunali hanno elaborato singolarmente ma che non sono pensati per un’emergenza più ampia come può essere l’esondazione di un fiume. In particolare l’obiettivo è quello di testare il coordinamento tra i diversi enti coinvolti e soprattutto oliare i meccanismi nelle diverse fasi che riguardano l’intera catena di comando.

Per questo motivo, sabato 26 ottobre, verranno invece simulate le condizioni critiche che si sono verificate nel 2002: la contemporanea fuoriuscita delle acque a monte lungo le sponde del lago di Pusiano e quelle a valle con il coinvolgimento dei comuni lungo l’asta del fiume Lambro. Il test servirà per capire l’effettiva reattività dei volontari della Protezione civile. La finalità principale di questa seconda giornata è quella del coinvolgimento della popolazione. Per questo motivo sarà organizzato l’allontanamento di un gruppo di 30 persone: sfollati che saranno temporaneamente allontanati dalle loro abitazioni allagate e alloggiati in luoghi sicuri come palestre comunali e spazi pubblici debitamente allestiti.

Nel corso della maxi operazione di Protezione civile saranno allestiti 25 punti di comando. La città di Monza vedrà impegnate le tute arancioni in due location «critiche»: nei pressi delle Grazie Vecchie e in via Mentana. Risalendo l’asta del Lambro i campi allestiti riguarderanno Triuggio, Carate (località Agliate), Briosco, Nibionno, Merone e Pusiano.

«Quello che più ci preme è la diffusione della conoscenza del problema unitamente alla verifica dei piani di Protezione Civile, il primo passo per l’eliminazione dei rischi e dei relativi danni – ha spiegato l’Avv. Eleonora Frigerio Presidente del Parco Valle Lambro – Infatti è incredibile pensare che mentre dagli incendi la gente scappa, in caso di esondazione invece si trovano sempre decine di persone sui ponti, che sono i luoghi per eccellenza più pericolosi in assoluto. Partendo da questa semplice considerazione abbiamo lavorato con tutti gli Enti di governo del territorio per armonizzare tutti i piani di difesa che, ora omogenei, verranno testati proprio in occasione dell’esercitazione».

L’esercitazione vedrà impegnate dalle 14.00 di venerdì 25 ottobre le Organizzazioni di Volontariato, la Colonna Mobile di Protezione Civile della Provincia di Lecco e la struttura tecnica del Servizio di Protezione Civile della Provincia di Lecco oltre che ai volontari del comasco e delle altre Province coinvolte.

Sabato 26 ottobre oltre 150 volontari di protezione civile di Gruppi e Organizzazioni dei Comuni coinvolti e di quelle attive in provincia di Lecco interverranno nei territori di cinque comuni lecchesi, di cui tre (Cesana Brianza, Bosisio Parini e Rogeno) affacciati direttamente sul Lago di Pusiano, due (Costa Masnaga e Nibionno) interessati dall’asta del Fiume Lambro.

In concomitanza all’esercitazione sul lago di Pusiano, si svolgerà l’attività denominata Comuni Sicuri 2013 con specifiche esercitazioni a Ballabio, Bellano e Mandello del Lario. In questa attività, sviluppata e coordinata dalla Provincia di Lecco, saranno testati alcuni degli scenari previsti dai rispettivi Piani Comunali di Emergenza per verificare e attuare le procedure operative e migliorare la risposta dei Comuni e dei volontari interessati. Complessivamente saranno impiegati circa 100 volontari di Protezione Civile.

Entrambe le esercitazioni rientrano nella programmazione delle attività di Previsione e Prevenzione che la Provincia di Lecco, con i Comuni e il Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, sviluppa con periodicità sul territorio.

L’Assessore alla Protezione Civile Franco De Poi commenta con soddisfazione il concretizzarsi di questa importante esercitazione interprovinciale, che proprio durante il recente Convegno di Varenna ha visto il più alto momento di confronto istituzionale con la presenza dell’Assessore regionale alla Protezione Civile Simona Bordonali:Le esercitazioni sono parte integrante, sostanziale e insostituibile del complesso di azioni mirate alla previsione e prevenzione dalle calamità nell’ambito del sistema di protezione civile; rendono, infatti, possibile comprendere se quanto pianificato si può concretamente realizzare sul territorio e con quali risorse, umane e materiali. Permettono, inoltre, di creare la sinergia necessaria tra le Istituzioni e il volontariato, affinché si mettano in campo le migliori risorse possibili a tutela della cittadinanza e del territorio”.

Rilevante anche l’aspetto della comunicazione alla popolazione: nell’ambito dell’esercitazione sono stati programmati specifici momenti di incontro con la cittadinanza, per promuovere le prime azioni di autotutela, che ogni cittadino deve mettere in pratica nell’ambito di un sistema spontaneo di auto protezione. “Solo con questa presa di coscienza e consapevolezza da parte dei cittadini – conclude l’Assessore De Poi – sarà possibile ridurre l’impatto degli eventi estremi, sia antropici che naturali, sulla popolazione e sulle infrastrutture”.