ERBA – Daniela Maroni a TTT per promuovere iniziative legate al sostegno dei diversamente abili.
Saranno 200 mila i disabili motori che affolleranno i padiglioni di Expo 2015 da maggio a ottobre 2015 e 1.100 le persone in carrozzina, attese ogni giorno.
Parte dalla fiera del turismo che si chiude oggi, mercoledì 1° ottobre a Lariofiere, dunque, una nuova consapevolezza: “Fare sistema e rendere ogni individuo realmente libero e dare vita a sinergie e progetti per accogliere le migliaia di visitatori diversamente abili in visita a Milano nei sei mesi più “caldi” del 2015″. Questo il monito lanciato dalla consigliera alzatese che, oggi, in visita a TTT, ha ribadito e caldeggiato presentando iniziative e soluzioni per rendere ogni uomo libero di vivere.
Il tema affrontato, “Disabilità e turismo: dall’albergo etico alla città etica, una scommessa per l’Expo 2015”, sta molto a cuore alla Maroni e, in questi mesi, durante i lavori istituzionali, è stato affrontato in un’ottica nuova, poiché gli studi e le statistiche sottolineano una crescita della popolazione con una disabilità più o meno grave. Secondo il rapporto mondiale sulla disabilità, pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità, le persone diversamente abili sono passate dal 10% nel 1970 all’attuale 15%. Se poi ragioniamo in termini nazionali l’Istat parla di 3.947.000 persone con problematiche di vario genere, dato da cui sono esclusi i minori di 11 anni e coloro che vivono in strutture sanitarie collettive.
“Il mio impegno in questi mesi di lavoro in Regione Lombardia ha fatto sì che i problemi legati alla disabilità siano diventati un focus importante per la politica del nostro Governatore Roberto Maroni – spiega il consigliere segretario – Vi anticipo che, per il prossimo mese di gennaio, stiamo organizzando un convegno dedicato proprio al turismo accessibile dove verranno create nuove sinergie per rendere accessibile ogni luogo e ogni spazio in vista di Expo 2015, ma i cui effetti si protrarranno anche nel futuro per rendere ogni città qualitativamente all’avanguardia”.
Un altro tema a cui la Maroni intende fare fronte comune per arrivare a far rivedere il sistema è quello legato allo sport: “Lo sport è importante per tutti, ancora di più per i ragazzi meno fortunati, perché, attraverso le diverse discipline, possono diventare parte attiva e gioiosa della comunità. Io vivo quotidianamente questo problema e, lo scorso mese di giugno, mi sono trovata nella condizione di confrontarmi con cosa accade negli altri Paesi. È diventato uno stimolo per fare qualcosa e intervenire concretamente. Mi riferisco alle società e alle associazioni sportive che devono lavorare con i ragazzi diversamente abili. In tutta Europa queste squadre vengono sostenute e aiutate, questo però non accade in Italia dove l’impegno grava solo sulle famiglie e sui volontari. Da qui ho capito che si deve lavorare ancora molto per raggiungere i livelli e gli standard europei”.