Como

“Caro-pedaggio”: interrogazione in Consiglio regionale

Admin Altreforme 14 Gennaio 2014

Attualità, Como

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COMO – Aumento dei pedaggi autostradali: dopo il blocco, un’interrogazione in Consiglio regionale.

Il rincaro record dell’11% ha colpito la A9, la Milano-Como-Chiasso. Con i suoi 8 euro per i 33 chilometri da Milano a Como, risulta il tratto più caro d’Italia. Il “caro-pedaggio” ha quindi scatenato la protesta dei comaschi. Protesta che è sfociata nei blocchi organizzati dalla Lega Nord. Al casello di Fino Mornasco, sabato 11 gennaio, erano presenti anche alcuni erbesi, tra cui Eugenio Zoffili e Cristian Magni. Il segretario dei Giovani Padani, Zoffili, è passato anche dalle parole ai fatti: ha smesso di pagare l’autostrada (come documentato su Facebook).

Casello

Alla protesta in strada, si è aggiunta martedì 14 gennaio, una ribellione su carta, firmata anche dal consigliere albavillese Alessandro Fermi. “Ho sottoscritto con convinzione l’interrogazione a risposta immediata all’assessore Maurizio Del Tenno relativamente ai rincari spropositati nei pedaggi autostradali. E’ inconcepibile che nella nostra Regione, dove vi è una grande movimentazione di merci e di persone, proprio attraverso il sistema autostradale, vi siano degli aumenti che mediamente sono superiori a oltre il 3,9% della media nazionale”. Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia che pone l’accento, in particolar modo, sui balzelli cui è stata sottoposta la Como-Chiasso, un’arteria strategica che conduce verso il centro Europa, dove si è registrato il rincaro record dell’11% in più. “E’ evidente – continua Fermi – che siamo dinanzi a un adeguamento discriminatorio. Ci conforta il fatto che l’assessore Del Tenno sia con noi in questa vertenza, così come il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, e che abbia ammesso l’iniquità di un sistema che deve essere rivisto il prima possibile. Ma ciò non basta. Adesso occorre passare al più presto dalle parole ai fatti per evitare il ripetersi di una situazione del genere”.

In questa prospettiva, durante il dibattito in aula, è stata sottolineata la necessità di portare la questione al centro della prossima Conferenza Stato Regioni, così da avviare al più presto una revisione e correzione dei meccanismi d’adeguamento attualmente in vigore.