ERBA – Sono storie di fraternità, di accoglienza, di solidarietà e di autonomia quelle che riempiono l’opuscolo creato da Caritas e dalla Comunità pastorale Santa Eufemia di Erba a dieci anni esatti dall’istituzione del Progetto Decima.
Un aiuto costante nel tempo che accompagna chi è nel bisogno. Questo il cuore di un’iniziativa, ideata per la prima volta dalla Comunità erbese, che nel tempo ha permesso di realizzare e sostenere tante opere di carità a partire dal contributo versato mensilmente dalle famiglie aderenti. A beneficiarne, in modi diversi, sono state poi 423 famiglie, quasi 2000 persone.
Per loro la rete Caritas ha attivato diversi servizi, garantiti dai volontari: gli alloggi di prima accoglienza, il pagamento delle bollette, la scuola di italiano per stranieri, la rete di sostegno ai profughi via mare e, negli ultimi mesi, a quelli provenienti dall’Ucraina, l’emporio del vestire solidale e quello della solidarietà.
“Con questo progetto siamo in una dimensione ecclesiale – ha spiegato don Ettore Dubini, responsabile Caritas e vicario della parrocchia di Crevenna -. Si fa per educare le persone alla dimensione solidale con l’obiettivo di far crescere la comunità cristiana. L’opuscolo è la storia felice di una solidarietà che è durata nel tempo, che non ha conosciuto flessioni, nemmeno durante gli anni tempestosi del Covid. Alle emergenze Caritas un gruppo di famiglie ha risposta con generosa costanza consentendo di far fronte alle povertà che troviamo raccontate attraverso alcune storie vere”.
Una generosità che sembra non conoscere confini. Dal 2013 a al 31 ottobre del 2022 sono stati infatti raccolti 521 mila euro, solo con la Decima e nelle quattro parrocchie, che hanno permesso di coprire la maggior parte delle spese, che ammontano complessivamente a 563 mila euro.
“È una logica di costruzione della comunità – ha ribadito Giovanna Marelli, referente Caritas -. Di fronte alle povertà ci si può aspettare che qualcun altro faccia o si può decidere di contribuire in un’ottica di solidarietà. Il tempo che stiamo vivendo sta mettendo alla luce nuovi bisogni e fragilità. Questo opuscolo ha lo scopo di raccontare così che si possa andare avanti con questo prometto rilanciando in una prospettiva educativa il concetto che ciascuno può fare la propria parte”.
Il fascicoletto verrà distribuito nelle chiese della Comunità pastorale durante le messe festive e prefestive del prossimo fine settimana.
