Canzo

Canzo. Si discute sul progetto del nuovo plesso scolastico unico

Miryam Colombo 3 Maggio 2022

Attualità, Canzo

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CANZO – Plesso scolastico unico sì o no? È questa la questione che sta recentemente animando la discussione in paese tra chi sostiene il progetto e chi, invece, non manca di destare perplessità a riguardo.

Il sindaco Giulio Nava e la sua squadra hanno approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo complesso scolastico nell’area in cui attualmente sorge l’edificio della secondaria di primo grado in via Segantini: secondo il piano verrebbe edificata una struttura su più piani, moderna ed efficiente dal punto di vista energetico, che ospiti sia la scuola elementare che le medie e che possa contare su un refettorio comune e su spazi aggiuntivi da destinare alle attività didattiche.

A spiegare le ragioni di questa scelta è stato il primo cittadino: “Le scuole attualmente in uso sono obsolete e dispendiose per quanto riguarda i costi di mantenimento e di consumo energetico – ha commentato Nava -. Attuare continue manutenzioni avrebbe poco senso dal momento che significherebbe rincorrere continuamente l’obiettivo senza mai raggiungerlo, quindi abbiamo commissionato lo studio in modo da avere un quadro economico su cui basarci”.

Quadro economico che ammonta a circa 12 milioni di euro, cifra importante che il Comune avrebbe intenzione di sostenere attraverso l’accesso a bandi di finanziamento, come quello promosso da Regione Lombardia e finalizzato all’edilizia scolastica per il quale Canzo sta concorrendo.

In attesa di risposte, in paese inizia a serpeggiare qualche incertezza da parte di alcuni. A schierarsi tra i dubbiosi è il Gruppo Naturalistico della Brianza che negli ultimi giorni ha diffuso una nota in cui esprime apertamente le proprie perplessità. Un primo punto su cui l’associazione chiede chiarimenti è la definizione di quali siano effettivamente gli spazi dedicati agli studenti, comprendendo tra essi anche le aree verdi esterne.

“A Canzo una scuola con un parco è considerata sacrificabile, come il suo spazio verde pubblico fosse solo uno spazio vuoto e di scarsa importanza – si legge nella nota -. La scelta cambierebbe il paese a livello urbanistico e a livello sociale, oltre ad avere conseguenze per gli studenti che, per le attività scolastiche, si troverebbero a lavorare in spazi più piccoli. Le scuole occupano ognuna lotti da quasi 6000mq, accorpandole nel lotto di una sola si aumentano gli studenti riducendo lo spazio esterno a disposizione!”.

L’alternativa proposta dal Gruppo Naturalistico sarebbe quella, nel caso in cui si vogliano rifare le strutture per ridurre i costi di gestione, di prevedere due “campus” mantenendo le dotazioni di spazi: una scuola primaria con aule al piano terra per le prime classi con grandi vetrate sul giardino così che alla scuola media rimangano spazi esterni di discrete dimensioni.

A preoccupare è anche il destino delle aree dismesse e del parco della primaria: “Senza la scuola il parco rimarrà uno spazio pubblico o un’area pubblica edificabile e presto o tardi in vendita? – si legge oltre -. Oltre a un impoverimento degli spazi della scuola ci sarà anche una riduzione di spazi pubblici?”.

Da ultimo è stata sollevata la questione relativa alle ripercussioni sociali: secondo il Gruppo, infatti, lo spostamento dell’edificio scolastico causerà a un impatto sulla vita sociale poiché “mancando i movimenti legati alla scuola, cambieranno le abitudini a frequentare le vie del centro”.

Preoccupazioni a cui il sindaco Nava risponde con decisione: “Come più volte ho ribadito attualmente siamo in una fase preliminare: lo studio di fattibilità serve a sondare quali siano le possibilità, ma prima di arrivare al progetto definitivo e attuativo è ancora possibile fare ritocchi e modifiche, se necessari. Per quanto riguarda gli spazi verdi, con la consulta stiamo lavorando per capire quali siano le soluzioni migliori, mentre rispetto all’uso delle aree dismesse è nostra volontà, come già affermato anche nel programma elettorale, realizzare un autosilo”.

“Non credo che lo spostamento delle scuole possa incidere sulla rivitalizzazione e sulla frequentazione del centro, ma anzi il traffico generato nelle fasce di ingresso e di uscita degli alunni provoca congestionamento – ha chiosato il primo cittadino -. Concludo solo dicendo che la realizzazione di un nuovo polo scolastico era già un obiettivo della campagna elettorale: stiamo valutando quale sia la strada migliore per raggiungere questo obiettivo”.