Canzo

Canzo, conclusa la catalogazione dell’archivio della Società Operaia

Miryam Colombo 30 Gennaio 2021

Attualità, Canzo

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L’archivio ordinato

 

CANZO – Dopo 6 mesi si sono conclusi proprio in questi giorni i lavori di descrizione e catalogazione dell’archivio storico della Società di Mutuo Soccorso di Canzo. Obiettivo degli interventi è stato quello di preservare dal tempo e consegnare al futuro documenti e immagini che offrono uno spaccato della società canzese del Novecento.

Secondo solo a quelli parrocchiale e comunale, l’archivio della Società di Mutuo Soccorso fra operai e contadini di Canzo e paesi limitrofi, fondata nel 1882 per garantire forme di assistenza sanitaria e di istruzione, professionale e di base, ai lavoratori del paese e delle zone vicine, conserva numerosi atti tra cui figurano registri, verbali, elenchi, fotografie relativi non solo all’istituzione dell’ente, ma anche alla sua stessa attività e ai suoi soci.

Un vero e proprio tesoro di documenti che offrono una fotografia del paese, delle sue attività e dei suoi abitanti nel secolo passato. E proprio perché nulla di questo patrimonio andasse perduto la Società ha deciso di finanziare i lavori di descrizione e catalogazione dell’archivio, che nel 2018 aveva ricevuto una notifica di interesse culturale da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia divenendo così bene vincolato.

Così, nel luglio del 2020, il Laboratorio di restauro Francesco Rizzo di Canzo ha dato il via alle operazioni che hanno permesso di riordinare e catalogare il materiale presente, di organizzarlo secondo il sistema Archimista e di renderlo disponibile sul sito di Regione Lombardia (QUI il link). Nell’arco di circa 2 mesi, Rizzo ha suddiviso tutti gli atti, dal 1882 al 1979, in diverse sezioni relative all’organizzazione dell’ente e alla sua amministrazione, alla gestione della mutua, alla scuola di disegno e all’asilo infantile, ai disegni e al materiale didattico in uso.

Un lavoro a parte è stato, invece, eseguito per la gipsoteca, ovvero la collezione di gessi utilizzati come modelli dagli studenti, che è stata catalogata e inserita in un apposito portale, il Sirbec, destinato ai materiali dei Beni Culturali non cartacei.

“Si tratta di un passo davvero importante in quanto ora l’archivio è consultabile da chiunque abbia interesse a farlo – ha spiegato il restauratore Francesco Rizzo -. Un lavoro necessario e fondamentale per conoscere e conservare questo patrimonio che restituisce uno spaccato della storia locale con spunti interessanti che potranno essere approfonditi dagli studiosi”.

Soddisfatto del traguardo anche il presidente della Società di Mutuo Soccorso, Giovanni Fusi: “Nonostante il periodo poco propizio, abbiamo tenuto molto al fatto che l’intervento venisse realizzato – ha commentato -. Sono veramente contento e ciò che più conta è che siamo riusciti a mettere al sicuro questi documenti in modo che possano essere affidati ai giovani come testimonianza di un periodo importante del nostro paese”.