
ERBA – Era la sera del 19 febbraio 1944 quando un aereo tedesco si schiantò sul monte Bolettone ed esplose. Oggi, la storia ha regalato uno spiraglio di luce: dopo lunghe ricerche, è stato trovato il luogo esatto dell’impatto.
Tutto è iniziato nel giugno del 2019 quando la Consulta Civica della Cultura di Erba, che già da diverso tempo collaborava con l’ingegnere aeronautico Raffaele Serio nelle ricerche storiche sulla vicenda, incarica Marco Rizzi di identificare eventuali reperti e soprattutto il punto dello schianto del velivolo.
Una ricerca tutt’altro che semplice dal momento che, a distanza di una settimana circa dall’incidente, l’esercito tedesco aveva rimosso qualsiasi traccia dell’accaduto prelevando dalla neve abbondante i resti dell’aereo e dei corpi dei quattro soldati che vi viaggiavano. Secondo le ricostruzioni, infatti, l’intero equipaggio aveva trovato la morte nello schianto del bombardiere, che rientrando da una missione su Anzio (Roma) e diretto all’aeroporto di Orio aveva colpito il monte forse a causa di un guasto del radioaltimetro.
Così, armati di entusiasmo e passione, Marco Rizzi e una dozzina di altri ricercatori hanno iniziato a perlustrare il versante della montagna e, dopo un primo rilievo, hanno trovato degli strani avvallamenti nel terreno riconducibili al violento impatto.
Purtroppo, l’arrivo dell’estate e successivamente della pandemia da Covid-19 ha segnato una battuta d’arresto alle indagini che sono poi riprese nell’aprile del 2021 quando, rinvenute a vista decine di frammenti, il gruppo è riuscito ad eseguire una mappatura Gps del luogo dell’incidente. Questa operazione ha quindi permesso di decifrare in maniera precisa la traiettoria e l’angolo di impatto dell’aereo.
A conferma delle ipotesi effettuate nel maggio del 2021 Rizzi ha poi individuato e segnalato agli enti competenti una parte grande e significativa del Dornier. Il punto dello schianto era stato trovato.
Un risultato importante non solo perché premia anni e anni di ricerche, ma anche perché restituisce a Erba e alla sua cittadinanza un pezzo importante della sua storia.

A dare notizia della scoperta è stato lo stesso Marco Rizzi: “Abbiamo portato a compimento questa ricerca trovando il punto preciso dello schianto, mappandolo e calcolando la traiettoria dell’aereo – ha spiegato -. Sono molto soddisfatto delle operazioni che sono state svolte e che ci hanno permesso, di fatto, di dare una conclusione alla ricerca storica avviata dalla Consulta Civica in collaborazione con l’ingegner Serio. Abbiamo chiuso il cerchio raggiungendo un risultato significativo che ci permetterà di dare una svolta allo studio di questa storia”.
Come ricordato da Rizzi, l’area è ora soggetta a tutela e vincoli ambientali e ogni altro tipo di ricerca non autorizzata comprometterebbe lo studio in atto sulla dinamica dello schianto: “Ci auspichiamo che ci sia rispetto di questo luogo in modo da non alterare in alcun modo la zona e, quindi, influire negativamente sulle verifiche ancora in corso”, ha chiosato.