Erba

Bar aperti anche dopo le 18: “Ma solo con servizio al tavolo”

Caterina Franci 26 Febbraio 2020

Attualità, Erba

ERBA – I bar lombardi potranno restare aperti anche dopo le 18 ma solo con servizio al tavolo. L’annuncio arriva da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che proprio ieri, dopo le difficoltà legate all’ordinanza regionale contro la diffusione del Coronavirus, aveva inviato una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Economia, delle Politiche Sociali e del Turismo.

Oggi, mercoledì, è stato trovato l’accordo: i bar potranno restare aperti anche dopo le 18, ma, per evitare assembramenti, il servizio potrà essere svolto solo al tavolo. Regione Lombardia è poi intervenuta con un ulteriore chiarimento: “I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande non sono soggetti a restrizioni e pertanto possono rimanere aperti come previsto per i ristoranti, purché sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall’esercizio“.

Ma la preoccupazione della Fipe non è legata solo agli orari di chiusura. Nella sua nota la Federazione Italiana Pubblici Esercizi tramite il presidente Lino Sangalli ha richiesto al Governo provvedimenti di sostegno eccezionale, quali la sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità naturali; previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub, ristoranti, locali da ballo ecc, interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività; estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte ed interessate da provvedimenti e misure di contenimento, sia indirettamente al settore dei pubblici esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna.

Nella giornata di oggi il presidente di Confcommercio Como Ciceri si è rivolto al Prefetto di Como Ignazio Coccia per formulare un’istanza nella quale si evidenziano le difficoltà e i disagi che gli imprenditori stanno affrontando in questa fase delicata e già molto segnata da un’economia al rallentatore.

Nello specifico l’Associazione ha chiesto che il Prefetto possa farsi carico di rappresentare al Governo nazionale tali difficoltà che gli imprenditori si troveranno nel medio e lungo termine a dover subire nell’applicazione dei provvedimenti a tutela della salute pubblica.

L’Associazione è intervenuta anche portando le istanze a livello regionale per il tramite di Confcommercio Lombardia in una mozione urgente al Presidente Fermi, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

E’ stata inoltre costituita una Task-Force confederale per fornire corrette e tempestive informazioni a supporto degli associati per il presidio del Turismo, Trasporti, Commercio, Ambiente e Salute, Sicurezza sul Lavoro, Servizi Legislativi, Credito, Fisco, Lavoro, Welfare e Previdenza.

Anche in sede di Rete Imprese Italia Confcommercio ha fornito il proprio contributo per la redazione di un documento presentato al Ministro Patuanelli nel quale si chiedono misure urgenti a favore di aziende e lavoratori dipendenti nei territori interessati dall’emergenza epidemiologica e l’istituzione di un fondo di garanzia per le PMI ubicate nei Comuni della zona rossa.

Confcommercio Como, in continuo contatto con gli associati, chiede che tali misure possano essere estese anche nella zona gialla in considerazione delle gravi ripercussioni che ogni giorno le imprese segnalano all’Associazione.