Alzate Brianza

Alzate, passo indietro sul nuovo plesso scolastico in via Girola

Redazione 15 Dicembre 2022

Alzate Brianza, Attualità

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ALZATE BRIANZA – “Anche nel caso del progetto del polo unico scolastico in via Girola e dello studio di fattibilità fatto, oggetto dell’interrogazione della minoranza, è intenzione dell’amministrazione comunale procedere nel pieno rispetto delle chiare indicazioni espresse in questi mesi dalla cittadinanza. Dunque, non daremo attuazione dello studio realizzato secondo le modalità originariamente ipotizzate, il plesso scolastico di via Rufo non sarà demolito e l’area di via Girola dove oggi si colloca la pista ciclabile sarà preservata”.

Mario Anastasia, Sindaco di Alzate Brianza

L’amministrazione comunale di Alzate interviene sul progetto del nuovo plesso scolastico annunciando un ‘dietro front’ rispetto all’idea originaria di creare un nuovo edificio in via Girola (leggi qui la comunicazione completa). Facendo un passo indietro, l’iter attualmente ha visto concluso unicamente lo studio di fattibilità: “Si tratta di uno studio che non si addentra nei dettagli del progetto ma assicura un corretto dimensionamento per l’uso e per le attività previste all’interno del compendio scolastico – precisa il Comune in una nota – è importante sottolineare la validità dello studio realizzato, il progetto si è infatti posizionato tra i primi all’interno della graduatoria stilata da Regione Lombardia e addirittura al terzo posto in termini assoluti come progetto riguardante la realizzazione di un nuovo edificio scolastico. La notevole qualità del progetto è legata ad aspetti quali l’alta efficienza energetica, la scelta di soluzione tecnologiche innovative come il cablaggio dell’intero edificio e per la strumentazione a servizio della didattica e adozione del modello 3.0 che trasforma l’aula tradizionale in un laboratorio attivo di ricerca”.

“Riteniamo – prosegue l’amministrazione – sia tra i nostri compiti e le responsabilità quello di individuare ed analizzare ogni opportunità che si presenta per il bene comune e certamente l’istruzione dei nostri ragazzi lo è a pieno titolo, tuttavia è dovere della stessa amministrazione ricondurre la decisione ultima alla volontà dei cittadini ci cui essa è espressione”.

Annunciando di non voler dare corso all’eventuale attuazione dello studio realizzato, il Comune ha ribadito la volontà di mantenere alta l’attenzione sulle opportunità e le occasioni legate al Pnrr “circa la possibilità di migliorare ed efficientare le strutture dedicate ai servizi scolastici ad oggi esistenti. Questo significa che laddove fossero proposti bandi con caratteristiche differenti rispetto a quello studiato originariamente analizzeremo tutti gli elementi per decidere se partecipare o meno. Non appena e qualora si presentassero sviluppi in questo senso è nostra intenzione predisporre un piano di confronto con i soggetti interessati e con la cittadinanza tutta” ha dichiarato l’amministrazione, annunciando assemblee pubbliche in cui discutere delle analisi e delle proposte raccolte.

Sulla decisione di rinunciare alla nuova scuola è intervenuto il Circolo Ambiente Ilaria Alpi che ha commentato: “Bene il passo indietro dell’Amministrazione Comunale di Alzate Brianza, che rinuncia così al progetto per la costruzione di un nuovo edificio scolastico in via Girola. Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” avevamo sostenuto la raccolta firme del Comitato di cittadini contro la realizzazione della nuova scuola che, secondo noi,  avrebbe rappresentato il consumo di suolo e la cementificazione di un’area verde che, invece, va preservata come tale. La nostra richiesta era quella di mantenere l’attuale edificio scolastico. Ben venga a questo punto rilevare il cambio di idea da parte del Comune. Quello che chiediamo ora è che anche nel nuovo PGT – che l’Amministrazione alzatese sta elaborando – si preveda il ‘consumo di suolo zero’, ovvero nessuna nuova area edificabile in tutto il territorio comunale. Occorre infatti puntare sul recupero del patrimonio edilizio esistente, a partire – come più volte da noi sostenuto – dal vecchio nucleo di Fabbrica Durini e dagli edifici esistenti di Carbusate” concludono gli ambientalisti.