ERBA – Una corona di fiori in memoria delle vittime erbesi da Covid-19 è stata posizionata ieri pomeriggio, sabato, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus che ricorre il 18 marzo. Davanti alla targa collocata presso il Parco Majnoni lo scorso anno e alla presenza delle autorità, l’Assessore Matteo Redaelli ha speso alcune parole per ricordare i cittadini che hanno perso la vita durante l’epidemia.
“Nulla sarà più come prima e quando ne usciremo saremo migliori, oggi mi domando se questa promessa è stata mantenuta e, a giudicare dal grado di intolleranza verso gli altri, direi che almeno per molti la risposta è no. È proprio per questo che ritengo indispensabile ripartire da valori come la gratitudine“, queste le parole con cui l’Assessore Redaelli ha aperto la cerimonia, parole estrapolate da un discorso dell’ex Sindaco Veronica Airoldi pronunciato nel 2021.
“Ho scelto queste parole perché rimandano a un concetto che ancora oggi è molto attuale – ha proseguito l’assessore – aggiungerei a quel discorso del 2021 un altro tema, ovvero quello del tempo: prima della pandemia eravamo in un vortice di impegni e di lavori, ma questa emergenza ha portato ad una nuova coscienza e conoscenza del tempo, e qui la domanda che dobbiamo porci è se abbiamo imparato qualcosa da questo. Questa tragedia ha presentato a noi, in modo diretto ed indiretto, un conto di perdite di vita notevole, la nostra città ricorda 127 vite spezzate, il 18 marzo è il giorno in cui si registrò il numero più alto di decessi su scala nazionale”.
La cerimonia è poi proseguita presso la Chiesa di S. Maria Nascente, dove Mons. Angelo Pirovano ha celebrato la Santa Messa in suffragio di tutti i defunti.
