Erba, Longone al Segrino

Addio Grande Erba. Tili: “preconcetti e chiusura al dialogo”

Lorenzo Colombo 6 Febbraio 2015

Attualità, Erba, Longone al Segrino, Politica

Tag: , , ,

Marcella TiliERBA – E’ l’Amministrazione comunale di Erba, guidata dal sindaco Marcella Tili, a fare chiarezza sulla questione “Grande Erba”.

Dopo la bufera che si è scatenata dall’idea di fare una fusione per incorporazione tra la città e Longone al Segrino in molti hanno espresso dubbi e perplessità sulle conseguenza di una possibile unione e così Erba ha deciso di ribadire, una volta per tutte, la propria posizione, anche alla luce del fatto che la fusione, ora come ora, sarà impossibile visto il passo indietro dell’Amministrazione di Longone.

“La fusione per incorporazione è stata proposta dal Sindaco di Longone al Segrino all’Amministrazione di Erba come una opportunità da valutare con attenzione alla luce delle recenti previsioni legislative che prevedono considerevoli vantaggi a favore dei territori che avessero deciso di intraprendere tale percorso – spiegano dal Municipio – A tale merito la normativa individua le modalità di attuazione dei passaggi istituzionali relativi al percorso di fusione tramite una deliberazione di avvio del procedimento da parte dei Consigli Comunali e una consultazione popolare per dare ai cittadini dei territori interessati l’ultima e decisiva parola in merito”.

Così, di fronte alla proposta del Sindaco di Longone, l’Amministrazione di Erba ha ritenuto necessario valutare tale opportunità sottoponendola in primo luogo in Consiglio Comunale e poi tramite incontri divulgativi per approfondimenti, prospettive, vantaggi e problematiche che avrebbero potuto derivarne, prima ancora di dare seguito ai successivi passaggi istituzionali.

“Essendo venuto meno l’interesse dell’Amministrazione di Longone al Segrino alla valutazione del processo di fusione, l’Amministrazione di Erba non ha più motivo di dare impulso alle iniziative programmate – spiega il sindaco – Resta il rammarico di avere constatato da parte di alcuni, posizioni preconcette, chiuse anche ad una serena valutazione, di quella che resta non solo una interessante opportunità, ma una necessità di fronte alla progressiva e pesantissima riduzione dei trasferimenti Statali e alle sempre più esigue risorse a disposizione delle Amministrazioni Comunali”.