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Asso. Chi era Doriano Furceri, il luogotenente ucciso da un brigadiere

Redazione 28 Ottobre 2022

Asso, Cronaca

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ASSO – Almeno tre colpi di pistola, poi il grido agghiacciante ‘L’ho ammazzato‘. Questo quanto riferito dai testimoni che ieri pomeriggio erano in caserma quando si è consumata l’assurda tragedia costata la vita al luogotenente Doriano Furceri, 57 anni, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Asso, ucciso da un suo sottoposto, il brigadiere Antonio Milia, che si è poi barricato all’interno della caserma.

Dopo una intera notte trascorsa a trattare, senza successo, all’alba i reparti speciali dell’Arma hanno fatto irruzione nell’edificio arrestando Milia. Nell’azione un carabiniere è rimasto ferito in maniera non grave ad una gamba da un colpo di pistola sparato dallo stesso brigadiere.

Il maresciallo Doriano Furceri

Trovato morto, invece, il comandante, alla guida della stazione di Asso da febbraio 2021. Furceri, sposato e padre di tre figli, aveva alle spalle una carriera lunga 35 anni di cui 17 trascorsi al comando della stazione dei Carabinieri di Bellano, sul ramo lecchese del lago di Como. Prima di approdare a Bellano Furceri aveva prestato servizio anche a Seregno e Merate, dal 2000 al 2004 era tornato in Sicilia, sua terra natale, a Palermo nel reparto operativo.

Nel 2021 il luogotenente era stato trasferito da Bellano dopo la comparsa di scritte ingiuriose e minacce sui muri del paese per presunte tresche amorose con mogli altrui (leggi qui). Una vicenda chiaccherata, sul quale l’Arma aveva avviato un’indagine ufficiale. A febbraio dello scorso anno Furceri era arrivato ad Asso.

Qui Milia prestava invece servizio da diversi anni, chi lo conosce parla di una ‘bravissima persona, gentile, sempre presente alle manifestazioni in paese e ai seggi elettorali‘. “Non è possibile sia stato lui, è una persona a posto” dice un altro conoscente giovedì sera fuori dalla caserma dove Milia si è asserragliato. Anche il brigadiere è sposato e padre di tre figli, nell’ultimo anno secondo quanto emerso aveva però aveva lottato contro dei problemi di disagio psicologico. Dopo il ricovero nel reparto di Psichiatria del Sant’Anna di Como e una lunga convalescenza, Milia era rientrato da poco in servizio. Al momento dell’aggressione pare fosse in ferie.

Cosa sia accaduto e il movente che lo ha portato a puntare l’arma contro il suo superiore Milia dovrà spiegarlo ai magistrati. Il brigadiere è accusato di omicidio e tentato omicidio.

Sulla vicenda è intervenuto il Comandante Generale Teo Luzi, che scrive: “I tragici accadimenti avvenuti all’interno della Stazione Carabinieri di Asso in provincia di Como addolorano profondamente tutta l’Arma. A nome di tutti i Carabinieri, si stringe attorno alla famiglia della vittima, garantendo la massima trasparenza nell’accertamento dei fatti”.

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