Erba

Rischio idraulico comunale, approvato il documento: “Attenzione e controlli alti”

Caterina Franci 1 Giugno 2023

Ambiente, Attualità, Erba

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torrente bova in piena
Il torrente Bova in piena a Crevenna (foto archivio)

ERBA – Il Consiglio Comunale di Erba ha approvato nella seduta di lunedì il Documento Semplificato del Rischio Idraulico Comunale che contiene “la determinazione semplificata delle condizioni di pericolosità idraulica ed individua le situazioni di rischio del territorio sulle quali intervenire con misure strutturali e non”.

“Andiamo ad attuare ciò che prevede la legge – ha spiegato l’assessore Alessio Nava – il tema purtroppo è di stretta attualità, visto quanto accaduto in Emilia. Il nostro territorio si trova in area C, ovvero in una fascia a basso rischio idrogeologico, tuttavia ci sono delle situazioni da monitorare, mi riferisco principalmente al torrente Bova che si immette nel Lambro. Il documento evidenzia le principali criticità del nostro territorio e gli interventi, strutturali e non da mettere in campo”.

Alla discussione era presente anche l’ingegnere Bargna che ha ricordato alcuni dei principali interventi effettuati negli anni per evitare il rischio di esondazioni nei punti a rischio: “Anni fa ricordo è stata rifatta la briglia all’innesto del torrente Bova, un importante intervento per ridurne la pericolosità. Attenzione e controlli ci sono, le misure strutturali previste dal Documento vanno effettuate e ogni anno a bilancio sono stanziati fondi destinati a questi interventi di prevenzione e messa in sicurezza. Ad esempio per ripulire i torrenti che sfociano nel lago di Alserio sono stati messi a disposizione ben 230 mila euro”.

Tra gli interventi non strutturali riepilogati nel documento si cita anche la comunicazione ai cittadini del rischio e pratiche di autoprotezione. Argomento caro al consigliere Mario Muscari (FI), volontario di Protezione Civile, che ha ricordato: “Ogni anno organizziamo in piazza l’evento ‘Io non rischio’ volto proprio a sensibilizzare la popolazione sul rischio idrogeologico e sulle buone pratiche da mettere in campo in caso di emergenza. E’ una manifestazione sempre molto seguita e partecipata, ma è chiaro che bisogna fare sempre di più, partendo anche dalle scuole. Intervenire dai cittadini, informandoli, è importante quanto un intervento strutturale”.

Sul tema è intervenuto con una nota stampa anche il Coordinatore provinciale del Movimento 5 Selle Como Raffaele Erba che in queste settimane si è confrontato con il consigliere di Democrazia Partecipata Doriano Torchio. “Il Documento Semplificato del Rischio Idraulico Comunale, illustrato in queste settimane, ha messo a nudo le criticità delle zone di Erba esposte a rischio esondazione – commenta – diversi i territori fragili tra cui le aree intorno a via Manzoni, via D’Oggiono, via Borromeo, via Silva ma anche nei pressi di via Valassina, via Primo Maggio, via Buonarroti e via Pellegrini e l’intera frazione di Crevenna. Con Torchio ho condiviso alcune proposte fondamentali per proteggere maggiormente la cittadinanza erbese dalle possibili situazioni di pericolo legate al rischio idrogeologico e dai sempre più frequenti eventi estremi”.

“Prima di tutto, abbiamo ravvisato la necessità di un forte coinvolgimento della popolazione nella conoscenza del Piano della Protezione Civile del Comune con cui vengono gestite le emergenze. Riteniamo importante la sua diffusione in modo esteso utilizzando lo strumento delle assemblee di quartiere e di frazione come strumento di divulgazione capillare”.

“Oltre alla gestione delle emergenze, serve anche mettere in campo delle azioni di prevenzione e da qui sorge la necessità di agire sul regolamento edilizio e sull’attuale Piano di Governo del Territorio al fine di operare le giuste modifiche in considerazione dei nuovi scenari di rischio presenti nelle diverse aree”.

“Spiace però constatare che queste modifiche al Documento Semplificato del Rischio Idraulico Comunale, andate in discussione durante il Consiglio, non abbiano trovato condivisione da parte della maggioranza. Porremo la questione in modo più forte attraverso una mozione che formalizzi le nostre richieste. Chiediamo semplicemente provvedimenti di buonsenso necessari oggi per affrontare situazioni critiche come quelle causate dagli eventi estremi e dal cambiamento climatico. Quanto è accaduto in Emilia Romagna e in altre zone d’Italia, compreso il Comasco, ci impongono azioni lungimiranti. Non dare risposte equivale a mettere a rischio i nostri cittadini”.