
COMO – L’uccisione a coltellate di Don Roberto Malgesini avvenuta questa mattina a Como ha sconvolto la comunità, non solo di fedeli, ma anche politica, sindacale, scolastica e lavorativa. Il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha annunciato di voler proclamare lutto cittadino.
Tanti, tantissimi i messaggi di cordoglio espressi in queste ore per la scomparsa di Don Roberto, 51 anni, sacerdote particolarmente conosciuto in città per il suo impegno verso i più bisognosi. Ogni mattina il don portava la colazione ai senzatetto. La brutale aggressione che gli è costata la vita si è consumata questa mattina, poco prima di cominciare il solito giro, non lontano da casa, in Piazza San Rocco. A brandire il coltello un senzatetto straniero, da chiarire i motivi che lo hanno spinto al gesto efferato. L’uomo si è costituito poco dopo il delitto nella vicina caserma dei Carabinieri.
“Sono profondamente colpito dalla tragedia che si è consumata questa mattina a Como. Quello che è accaduto non deve far mettere in discussione il valore dell’accoglienza che ha reso don Roberto Malgesini il prete degli ultimi, dei senzatetto, dei migranti, dei bisognosi. Comunque la si pensi, l’accoglienza e la solidarietà sono concetti con cui ciascuno di noi deve confrontarsi. Ed è quello che invitiamo i nostri studenti a fare, oggi più che mai, esercitando con autonomia e partecipazione il loro senso critico di fronte all’attualità” il commento del rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue.
Anche Eugenio Zoffili, deputato comasco della Lega e Presidente del Comitato Bicamerale di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, è intervenuto sull’omicidio: “Il brutale fatto avvenuto questa mattina in Piazza San Rocco ha sconvolto la nostra Como, ha ferito profondamente una città che necessita di risposte immediate e concrete da parte dello Stato. Questo è il momento della preghiera e del ricordo, per un martire che ha dedicato la sua vita e le sue energie all’aiuto degli ultimi, ma anche dell’azione. Mi unisco a tutti i comaschi nel ringraziamento a Don Roberto per quanto ha fatto, e mi impegnerò ad onorare al meglio la sua memoria con iniziative concrete. Giovedi 24 settembre alle 14.00 ho convocato in audizione presso la bicamerale Schengen, Europol e immigrazione il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e in quella sede nell’ ambito dell’indagine che sto portando avanti con il comitato parlamentare che presiedo sull’ emergenza immigrazione in corso, le chiederò anche conto dei rimpatri, un’urgenza per tutto il nostro Paese ma in particolare per quelle zone che, come la provincia di Como, sono territori di confine. Gli sbarchi possono essere fermati, come ha dimostrato Matteo Salvini durante la sua permanenza al Viminale: si tratta solo di avere la volontà politica per farlo. I clandestini presenti anche a Como, come nel resto d’Italia, vanno rimpatriati immediatamente per evitare di favorire il proliferare di situazioni di criminalità e degrado e gravissimi crimini come questo. Inoltre chiederò al Ministro che vengano potenziati gli organici delle forze dell’ordine in tutto il Paese e in modo particolare nelle zone, come la provincia di Como, che per la loro collocazione geografica hanno maggiore necessità di un presidio costante e di un’attenzione particolare. Sono profondamente colpito da questa tragedia, ma anche determinato a fare tutto quanto nelle mie possibilità per impedire che orrori simili possano ripetersi. Vigileremo affinché questo assassino clandestino paghi senza sconti per quanto ha fatto”.
Da parte dei sindacati, accanto al cordoglio verso la figura di Don Roberto arriva la richiesta a non strumentalizzare quanto accaduto: “Cgil, Cisl e Uil esprimono il proprio cordoglio verso i famigliari e le persone vicine a don Roberto Malgesini. E’ stato un sacerdote impegnato, fino alla fine, per aiutare gli ultimi – dichiarano Umberto Colombo, Daniele Magon e Salvatore Monteduro, segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil – proprio per rispetto al suo operato, ci auguriamo che non si strumentalizzi quanto accaduto. Sempre nel rispetto dell’impegno di don Roberto, Non si può più procrastinare una presa di coscienza da parte delle istituzioni e della politica per trovare soluzioni al disagio psichico e sociale presente in città, una strada che vada in direzione opposta alla marginalizzazione”.