Como

La Dott.ssa Bertolotti dell’Insubria di Como tra i vincitori del premio Becchi

Lorenzo Colombo 31 Maggio 2016

Como, Scuola

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La dottoressa Federica Bertolotti

COMO – Tra i 25 vincitori della XVII edizione del bando Progetto Professionalità “Ivano Becchi”, sarà una ricercatrice dell’Università dell’Insubria di Como a rappresentare il merito dei giovani della zona. La dottoressa Federica Bertolotti, 30 anni, originaria del Canavese, ha saputo guadagnarsi l’eccezionale opportunità di crescita professionale offerta, anche quest’anno, dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia grazie a un percorso di ricerca complesso quanto lungimirante.

Sviscerare l’infinitamente piccolo per studiarne le straordinarie proprietà e i suoi possibili utilizzi sarà l’obiettivo di Federica, che si occuperà di nanotecnologie.

Dopo una laurea specialistica in Chimica con il massimo dei voti e un Dottorato di Ricerca, entrambi conseguiti all’Università degli Studi di Torino, nel 2013, la dottoressa Bertolotti ha cominciato la vera e propria attività di ricerca, sotto forma di assegni post-dottorali, presso l’Università dell’Insubria, in particolare nel gruppo To.Sca.Lab., giovane e fervida realtà regionale che amalgama competenze di carattere sperimentale e teorico in diverse discipline. Proprio qui inizia a dedicarsi allo studio di nanomateriali di elevato interesse tecnologico, tramite tecniche molto specifiche, di “Total Scattering”. Totalmente spesata, ora potrà indagare in maniera approfondita i “quantum dots”, utilizzando un acceleratore di particelle, nell’ottica di scoprire impieghi in grado di rivoluzionare il fotovoltaico.

“Per le loro dimensioni infinitesimali questi materiali non possono essere studiati tramite tecniche convenzionali. Richiedono lo sviluppo di metodologie di calcolo e sperimentali e all’avanguardia. Ma il gioco vale la candela, in quanto si tratta di materiali estremamente importanti per il futuro sviluppo tecnologico, in particolare nell’ambito delle energie rinnovabili.”, spiega la dottoressa Bertolotti. Negli States, presso la Columbia University, sarà impegnata nello sviluppo di una nuova tecnica di studio che, in parallelo a quella che ha contribuito ad implementare in questi anni presso il To.Sca.Lab. a Como, permetterà di trovare nuove informazioni sulla struttura e, quindi, sulla funzionalità di questi nanomateriali.

In linea con lo spirito dell’iniziativa della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, la brillante ricercatrice è decisa a seminare quanto raccolto altrove nel nostro Paese. Non cervello in fuga, ma cervello in movimento grazie a Progetto Professionalità.