Emergenza abitativa. Fermi: “In 3 anni 18 mila alloggi riqualificati”

Admin Altreforme 31 Luglio 2014

Economia/Lavoro, Politica

Tag: , , , , , ,

CasaMILANO – “Con l’approvazione del nuovo Programma regionale per l’Edilizia residenziale pubblica (Prerp) in tre anni recupereremo e riqualificheremo 18.000 alloggi, investendo 120 milioni di euro. E’ una risposta concreta al fabbisogno abitativo di migliaia di cittadini lombardi che versano in condizioni economiche difficili”. Il Presidente dell’VIII Commissione (Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi) Alessandro Fermi commenta così il via libera, senza alcun voto contrario, da parte del Consiglio regionale al Prerp 2014-2016.

“In Lombardia – prosegue Fermi – erano ben 5 anni che mancava un documento di tale portata”.

Con il completamento dei Prerp 2002-2004 e 2007-2009 saranno realizzati nel prossimo triennio oltre 8.000 alloggi per un investimento di più di 350 milioni. Inoltre, nell’attuale legislatura, sono stati varati due nuovi programmi di recupero e riqualificazione di residenze Erp sfitti, che già alla fine del 2015 renderanno disponibili altri 1.800 alloggi, per un valore complessivo di 25 milioni di euro. A questi interventi vanno aggiunti circa 8.000 alloggi, che saranno recuperati con i 120 milioni del Prerp 2014-2016, destinati, oltre che al recupero degli alloggi sfitti, anche al completamento dei Contratti di quartiere, che al momento si trovano in una situazione di sofferenza finanziaria.

“Siamo in un periodo storico – ha aggiunto il consigliere albavillese – in cui l’emergenza abitativa è all’ordine del giorno. La crisi ha messo in ginocchio anche quelle famiglie che avevano capacità economiche tali da potersi permettere affitti a canone di mercato o rate di mutui. Oggi chiedono aiuto pure questi nuclei e Regione Lombardia ha l’obbligo di stare loro accanto”.

“La casa – ha concluso Fermi – è un bene primario, proprio per questo è sempre più un servizio e come tale va programmato e gestito in modo integrato insieme agli altri servizi sociali, socio-assistenziali e socio-sanitari”.