Erba

Buco del Piombo chiuso, ex Tribunale inutilizzato: il PD chiede lumi al Sindaco

Lorenzo Colombo 23 Aprile 2016

Erba, Politica

tribunaleERBA – Due Interrogazioni sottoscritte dai consiglieri di minoranza del PD e di Erba Civica e rivolte al sindaco di Erba Marcella Tili. Una inerente l’inaccessibilità alla Grotta Buco del Piombo e l’altra relativa all’inutilizzo dello stabile dell’ex Tribunale.

Per quanto concerne la prima interrogazione, il capogruppo del PD Enrico Ghioni spiega: “La stagione estiva è ormai alle porte e dal 2011 il Buco del Piombo, una delle grotte più celebri della Lombardia è chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. A più riprese sindaco e assessore di competenza hanno affermato la volontà di riaprire a breve la visita della grotta, tuttavia pur in presenza di un’opportunità unico e forse irripetibile come l’EXPO 2015, nulla è successo e la situazione di degrado è andata aumentando. Per questi motivi, chiediamo al sindaco quali siano gli ostacoli che impediscono la fruizione turistica, formativa e scolastica della grotta; quali sono i rapporti con la proprietà e se esistono convezioni in essere per la visita, se esistono reali possibilità di riapertura imminenti e infine, in che misura sono quantificate e come verranno finanziate le eventuali spese a carico dell’Amministrazione per la riapertura”.

Per quanto concerne invece la seconda Interrogazione, fari puntati sull’ex Tribunale di Erba, chiuso nel settembre del 2013, con il trasferimento delle attività a Como, compresi, dalla primavera del 2014, anche gli uffici del Giudice di Pace.

“In quell’immobile – spiega ancora Ghioni – l’Amministrazione comunale ha annunciato la costituzione di un Polo dei Servizi con il trasferimento dell’Ufficio del Lavoro, dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate. A tutt’oggi nulla è avvenuto e l’unico utilizzo sembra essere quello concesso all’associazione ‘Il giardino delle ore’. A distanza di quasi tre anni dal trasferimento, appare discutibile il non utilizzo di una struttura così importante per la città, peraltro a rischio di degrado come tanti altri immobili di proprietà comunale. Per questo chiediamo al sindaco quali siano le reali motivazioni che ad oggi impediscono il pieno e proficuo utilizzo dell’immobile dell’ex tribunale; se è vero che l’immobile presenta gravi deficienze dal punto di vista della sicurezza al punto da non poter essere utilizzato e ancora per quali motivi i prioritari lavori di messa a norma degli impianti (spesa preventiva 450mila euro) non sono stati ancora realizzati e come l’Amministrazione intende risolvere il problema”.

Quesiti, al quale il sindaco Tili è quindi chiamato a rispondere nel prossimo Consiglio comunale.