ERBA – “Silvio voleva che noi sorridessimo sempre. Per questo io non voglio piangere oggi e non dovete farlo nemmeno voi”. Con grande forza Carolina ha voluto ricordare il marito, Silvio Cuoco, dall’altare.
Prima di lei è stato un amico a ricordarlo. “Il gigante buono non c’è più. Silvio era buono e disponibile, una persona straordinaria. Mi ha trattato sempre come un fratello. Era un maestro, aveva il calcio nel Dna. Per lui era una passione diventata una professione. Lo immaginiamo tra gli angeli a organizzare partite“.
“Sono d’accordo che lassù organizzerà partite – ha detto anche Carolina – Ma noi continuiamo quaggiù. Ho lavorato con lui 19 anni e ho ereditato la sua forza. Sembra destino ma prima di morire mi ha scritto un sms dicendomi “Non mollare, reagisci”: ecco, aiutatemi a reagire e a far sì che lui non rimanga solo un ricordo ma un sorriso e tante iniziative. Ringrazio tutte le persone che sono qui, tante le conosco di persona solo oggi dopo averle sentite tante volte attraverso il cellulare di Silvio. Il suo telefono oggi non suona ma io continuerò a tenerlo acceso perciò chiunque vorrà comporre ancora una volta quel numero sappia che troverà qualcuno disposto a rispondere dall’altra parte”.
“I funerali non piacevano a mio papà, preferiva si suonasse e si cantasse, quindi io farò quello”. Andrea, il figlio di Silvio, ha quindi suonato due canzoni, di cui una cantata da una ragazza, con la sua chitarra.
Grande la commozione delle tante persone presenti al funerale per questi interventi. Terminata la cerimonia, tutti hanno atteso sul sagrato. Quando anche la famiglia è uscita dalla chiesa è nato spontaneo un lungo applauso, l’ultimo saluto al 43enne erbese.
