ERBA – Centro Sportivo Lambrone di Erba al centro della commissione che si è tenuta ieri sera, lunedì 7 novembre, a Palazzo Majnoni: presenti il gestore Angelo Gnerre e i consiglieri di maggioranza e minoranza.
Un incontro richiesto da oltre un anno dalle minoranze, come ha specificato il consigliere Erica Rivolta (Lega Nord), e che ha messo in luce alcuni ‘malumori’.
I rappresentanti delle associazioni sportive presenti (Calcio Erbese, Arcellasco, e le due associazioni di atletica San Maurizio e Atletica Erba) hanno infatti presentato alcune delle problematiche più sentite ed evidenti, vissute dai frequentatori del centro sportivo, affidato da oramai 4 anni alla Snef di Erba.
Tra le ‘carenze’ elencate vi è la mancanza di spogliatoi per gli atleti della San Maurizio, costretti a cambiarsi a fine allenamenti all’aperto, anche sotto la pioggia: nello spazio riservato alla società sono stati infatti messi i palloni della Gs Arcellasco. Una situazione problematica, come sottolineato, e che ha portato i rappresentanti dell’associazione di atletica a chiedere una soluzione per permettere ai piccoli di avere uno spogliatoio.

Ma i problemi si estenderebbero anche alle strutture per l’atletica, tra cui l’area lanci, le vasche del salto in lungo e quella del salto in alto: “Il materasso è stato appena cambiato, è costato diverse migliaia di euro – ha raccontato Alberto Ciceri, vice presidente dell’Atletica Erba – ma è stato messo su un sostegno inadatto e il risultato è che è già rovinato e rotto in alcuni punti. Stesso discorso per le vasche del salto in lungo, le cui coperture troppo strette non riparano dall’acqua e spesso vengono spostate dal vento, che sul Lambrone soffia spesso. Un altro problema che abbiamo come società di atletica – ha proseguito Ciceri – riguarda la mancanza di un magazzino dove riporre gli attrezzi, che puntualmente dobbiamo recuperare da un po’ tutte le parti. Sono anni che chiediamo una soluzione a riguardo ma ancora niente”.
Anche l’Erbese Calcio, recentemente, si è trovata ad affrontare un problema al Lambrone, con un’ambulanza bloccata all’entrata del centro sportivo e impossibilitata a soccorrere subito un ragazzo che si era ferito durante il match: “L’ambulanza – è stato raccontato – non poteva entrare perchè il cancello era chiuso a chiave e nessuno, attualmente, ha le chiavi per aprire”.
Situazioni “obiettive” come ha precisato Ciceri, “ma che la gestione ritiene nostri capricci: in sostanza non siamo convinti che le nostre priorità siano le stesse dei gestori. Di fatto il Lambrone è definito un centro sportivo di eccellenza, ma i punti deboli non mancano, soprattutto per quanto riguarda l’atletica e durante l’incontro di lunedì sera abbiamo cercato di farli emergere, richiedendo per quanto possibile un intervento tempestivo”.
Nel frattempo, come spiegato, diversi altri lavori sono stati portati avanti dalla gestione, tra cui la piscina. Altri investimenti sono stati invece messi a disposizione per la sistemazione dell’impianto elettrico, della Club Hause e dell’illuminazione del campo, che “dovrebbero essere completati nel giro di alcuni mesi” come ha detto Gnerre, presidente della società gestore del campo sportivo. “Ci vorrà del tempo per finire questi lavori, naturalmente, e alcuni disagi sono inevitabili”.
“L’incontro è stato positivo – hanno commentato i consiglieri Rivolta e Ghioni (Pd) – sono emerse delle verità che probabilmente anche molti consiglieri di maggioranza ignoravano. Forse non si potranno dare soluzioni in breve tempo, anche per questioni economiche, ma sicuramente quanto emerso è servito per stabilire le priorità, come quella di dare ai bambini che praticano atletica uno spogliatoio dove cambiarsi”.
“I lavori già fatti – ha aggiunto Ghioni – vanno benissimo e su questo non contestiamo, ma ritengo che le società sportive che da decenni lavorano coi giovani per promuovere lo sport abbiano il diritto di usufruire di un centro sportivo con tutti i servizi. Il Comune ha dato in gestione non solo la piscina, ma l’intero centro e a questo vanno dedicate le attenzioni del caso”.