Erba

Scuola, la Puecher chiede un contributo alle famiglie

Miryam Colombo 18 Settembre 2019

Erba, Scuola

ERBA – Settembre. Studenti e insegnanti tornano nelle aule scolastiche, ad attenderli come ogni anno qualche novità. Così è stato anche per l’Istituto Comprensivo Puecher di Erba dove a partire da quest’anno è stato reintrodotto il contributo volontario a carico delle famiglie.

La Dirigente dell’Istituto Comprensivo Puecher, Anna Toffoletti

A giugno del 2019 il Consiglio di Istituto ha infatti deliberato di chiedere alle famiglie di ciascuno studente il versamento di una quota, pari a 5 euro per la scuola dell’infanzia, a 10 euro per la primaria e a 15 euro per la secondaria, attraverso la quale finanziare specifiche azioni altrimenti difficilmente sostenibili dalla scuola. Un contributo richiesto, ma al quale la famiglia può decidere o meno di aderire: “Ci tengo a sottolineare che questo contributo è volontario – ha spiegato la Dirigente Scolastica, Anna Toffoletti – Non vogliamo che sia vissuto come una tassa, ma come una partecipazione ai progetti sostenuti dalla scuola”.

Al termine dello scorso anno scolastico, infatti, alla luce delle spese affrontate, il Consiglio si è reso conto che i soli contributi ricevuti dal Ministero della Pubblica Istruzione e dai fondi comunali destinati all’istruzione non erano sufficienti per coprire gli interventi necessari. Se infatti i finanziamenti erogati dal Ministero e, per la maggior parte, dal Comune permettono di affrontare i costi di personale, di funzionamento e di una parte dei progetti didattici attivati, la restante parte viene sostenuta dalle famiglie (gite, libri scolastici per la scuola secondaria) e dall’Istituto stesso.

Da qui la necessità di ripristinare il contributo con il quale si vorrebbe sostenere primariamente l’efficientamento del sistema multimediale della scuola che comprende il mantenimento dei dispositivi, computer, proiettori e lavagne multimediali, attualmente in uso e la progressiva sostituzione di quelli non più in efficienza: “Ogni anno cerchiamo di apportare miglioramenti – ha continuato la Dirigente – Stiamo cercando ad esempio di sostituire progressivamente proiettori e lavagne multimediali con schermi interattivi che funzionano anche senza proiettore. Ma i costi non sono indifferenti e, di fatto, la scuola riesce a cambiare circa tre dispositivi all’anno: considerato il numero di classi presenti nell’Istituto, la spesa e le tempistiche sono ampi”.

Oltre a dispositivi elettronici verrebbero inoltre finanziati progetti e attività da proporre agli studenti: “Non si tratta del fatto che la scuola è senza soldi – ha continuato la preside – Tuttavia, le esigenze dei tempi, la volontà di proporre un’offerta varia con attività che arricchiscano le esperienze degli alunni richiedono spese maggiori ed è per questo che abbiamo optato per reintrodurre il contributo”.

E se le buone intenzioni per l’anno appena iniziato sono molte, già dalle prime settimane bisogna fare i conti con le difficoltà: “Siamo in carenza di docenti di sostegno, da affiancare agli alunni – ha chiosato la Dirigente – In questi giorni dovrei riuscire a coprire interamente le necessità della scuola dell’infanzia, ma la situazione su primaria e medie è davvero preoccupante: rimangono infatti scoperti 10 posti sulle elementari e 6 sulle medie e purtroppo, a causa di una concomitanza di situazioni, facciamo davvero fatica a trovare docenti disponibili”.