Erba

La Maturità ai tempi del Covid nei racconti degli studenti erbesi

Miryam Colombo 17 Giugno 2020

Erba, Scuola

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ERBA – Chi potrebbe mai dimenticare l’esame di Maturità? Sicuramente non lo scorderanno gli studenti che da questa mattina, mercoledì 17 giugno, in una veste decisamente diversa dal solito, sono tornati a scuola per sostenere l’Esame di Stato che, a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, si è svolto senza prove scritte, ma con un colloquio orale, suddiviso in cinque parti, della durata di circa un’ora.

Abbiamo chiesto ai primi studenti erbesi che hanno sostenuto la Maturità le loro impressioni ed emozioni. Nonostante la particolare situazione, l’agitazione, com’è naturale, non è mancata, ma è stata ben presto superata dalla soddisfazione di aver concluso il percorso di studi, al termine di un anno decisamente indimenticabile in cui, almeno negli ultimi quattro mesi, studenti e professori hanno potuto incontrarsi soltanto dietro lo schermo di un computer.

Martina Vernizzi, 5^E, Liceo Scientifico “Galilei”

“È andata abbastanza bene – ha commentato Martina Vernizzi, classe 5^ E, prima maturanda del Liceo Scientifico “Galilei” – Abbiamo dovuto igienizzare le mani, rimanere a distanza e usare la tastiera del PC coperta da una pellicola, ma, nonostante queste misure, l’atmosfera all’interno dell’aula è stata distesa e i professori si sono dimostrati accoglienti e comprensivi. È stato difficile preparare questo colloquio soprattutto per il breve tempo che abbiamo avuto a disposizione, senza contare che, tolte le prove scritte, tutto il peso dell’esame grava su quest’unica prova. Comunque sia, è finita ed è arrivato il momento di prepararsi al test di accesso alla Facoltà di Medicina”.

Alessandro Boniardi dell’Istituto “Romagnosi”

“Sono molto soddisfatto della mia prova e di come la situazione sia stata gestita – ha spiegato Alessandro Boniardi, maturando dell’Istituto “Romagnosi” indirizzo Enogastronomico che ora punta ad inserirsi nel mondo della ristorazione – Nonostante non ci sia stata la parte scritta, questa prova orale ci ha permesso di rielaborare comunque il programma dell’anno effettuando i vari collegamenti tra le materie. Emotivamente ho sentito molto il peso di questo esame soprattutto perché non sapevo cosa aspettarmi e perché la preparazione attraverso la didattica a distanza è stata diversa e difficile rispetto a quella in classe. In ogni caso, devo riconoscere che i professori hanno fatto tutto il possibile per aiutarci ad affrontare questa prova e allo stesso tempo lo studio individuale costruito su percorsi di collegamento e approfondimento tra le varie discipline è stato molto utile”.

Miranda Radici, 5^S, del Liceo “Porta”

Ed è stata proprio la didattica a distanza uno degli aspetti più difficili della fase di preparazione alla Maturità con la quale gli studenti hanno dovuto fare i conti non senza rilevare qualche criticità: “Studiare in queste condizioni non è stato facile, soprattutto in un anno delicato come la quinta superiore in cui tante preoccupazioni diverse, anche rispetto al futuro, si sommano tra loro – ha commentato Miranda Radici, classe 5^ S, del Liceo “Porta” indirizzo Scienze Umane e futura studentessa della Facoltà di Filosofia – Sono mancati molto il confronto diretto con i compagni e gli insegnanti e la possibilità di condividere da vicino questi momenti e di potersi ritrovare per studiare insieme. Sono stati mesi pesanti in cui la vita scolastica e quella personale si sono intrecciate profondamente proprio perché non c’è stata separazione fisica tra le due e questo ha generato in alcune occasioni un forte stress”.

Giulia Rigamonti, 5^B, del Liceo “Galilei”

“È stato strano tornare a scuola dopo tanti mesi – ha raccontato Giulia Rigamonti, classe 5^ B del Liceo Scientifico “Galilei”, che ora punta alla Facoltà di Psicologia – ed è stato difficile preparare questo esame senza stare in classe, senza avere la possibilità di confrontarsi con i professori e i compagni: per quanto la didattica a distanza si sia dimostrata efficace, è comunque stata difficile da gestire. Molti dicono che siamo stati fortunati, ma sono tanti i momenti legati all’esame di Maturità che sono mancati”.

Andrea Pierluigi Marmoreo, 5^B, Istituto “Romagnosi”

La condivisione delle difficoltà, lo studio insieme, la festa e la soddisfazione della fine. Momenti che caratterizzano l’esame di Maturità e che, come hanno raccontato gli studenti, mancheranno quest’anno: “È stata sicuramente una situazione diversa da quello che ci eravamo immaginati – ha commentato Andrea Pierluigi Marmoreo, classe 5^B dell’Istituto “Romagnosi”, indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, che ora attende i risultati del test della Facoltà di Scienze Statistiche e Economiche -. Credo che la bellezza del quinto anno stia anche nella possibilità di concludere insieme ai propri compagni questo percorso, condividendo anche l’allegria e la festa al termine dell’esame. Quest’anno non sarà possibile vivere questi momenti e il ricordo che ci rimarrà, penso, sarà comunque piuttosto triste. Purtroppo è andata così, ma ora ci attende il resto”.

Già, perché se per tanti aspetti la prova di Maturità del 2020 è stata così diversa e particolare rispetto al solito, nulla potrà mai cambiare quel senso di libertà che si prova al termine di uno dei momenti più importanti della vita di ciascuno. Un momento che, alla fine, comunque vada, è un primo passo verso il futuro, verso i sogni che ciascun giovane custodisce per il domani.

Buona fortuna a tutti i maturandi!