ERBA – Un anno scolastico all’estero, per assimilare non solo la lingua e l’istruzione di una terra straniera, ma per farne propri usi, costumi, tradizioni e, soprattutto, rientrare in patria con un’esperienza che ti cambierà la vita per sempre.
Hanno gli occhi che brillano i tre ragazzi del liceo scientifico “Galilei” che partiranno tra poche settimane per l’esperienza di un intero anno scolastico all’estero attraverso il progetto curato da Intercultura. Marco Galoppo, 3^ C, di Erba partirà il prossimo 29 giugno per l’India; Anna Russo, 3^ A, di Lipomo, in agosto volerà in Polonia; Carola Zambetti, 3^ B, di Canzo, trascorrerà 12 mesi in Honduras. Tre mete molto diverse tra loro, scelte quasi un po’ per caso dai tre studenti il cui desiderio comune era quello di vivere un’esperienza all’estero. “Io non vedo l’ora di partire – non nasconde Anna – E’ un sogno che si avvera, perché ho sempre desiderato di farlo. La Polonia non era la mia prima scelta, ma, da quando mi è stata comunicata questa destinazione, mi sono documentata molto e ora sono felicissima di poter trascorrere il mio anno all’estero qui, anche se la lingua so che è difficilissima”.
“Ai ragazzi che frequentano la terza superiore ogni anno viene offerta l’opportunità di trascorrere l’anno seguente, o una parte di esso, in una scuola all’estero – spiega i dettagli la professoressa Antonella Meroni, docente di inglese e responsabile del progetto di scambi – E’ possibile scegliere un ventaglio di 10 diverse nazioni poi, sulla base di valutazioni di merito e di interesse, viene assegnata loro la destinazione e il periodo. Da anni lavoriamo con Intercultura, che ha un’esperienza decennale in questo campo e offre garanzie importanti”.
“Avevo voglia di scoprire e conoscere da vicino nuove culture, in Italia ormai quasi mi annoiavo un po’ – racconta Marco Galoppo – Avevo scelto mete molto diverse tra loro: Usa, Russia, Giappone, Svezia e India per esempio. La destinazione è caduta su quest’ultima e sono molto contento. Spero di tornare con gli orizzonti più aperti per poter comprendere meglio le altre culture”.
Difficile anche la meta capitata a Carola, San Pedro Sula, la città più pericolosa dell’Honduras. “In realtà non sono per niente spaventata, perché ho parlato con dei ragazzi che ci vivono e dicono che la situazione non è così preoccupante come ce la fanno apparire. Certo, bisognerà prestare attenzioni particolari, ma credo che me la caverò!”.
A incoraggiarli a vivere serenamente questa avventura è poi il racconto di chi questa esperienza l’ha già vissuta e ne parla ancora con gli occhi che brillano, come Giovanni Ciceri, 4^ D, di Albavilla, che ha trascorso sei mesi in Thailandia. “Vivere questa esperienza per soli sei mesi è come viverla davvero a metà, perché appena inizi a stringere rapporti veri con le persone, te ne devi andare. E’ come una crescita interrotta, perché ti si apre un mondo completamente nuovo e affascinante. Sono rientrato in Italia profondamente cambiato, anche se è un cambiamento che esteriormente non si vede e di cui io stesso mi rendo conto magari a due o tre mesi di distanza”.
Un’esperienza da vivere fino in fondo, come sicuramente faranno i tre adolescenti del liceo che hanno già la valigia pronta. Al rientro, tra un anno, qualche piccolo esame per testare la loro preparazione e ammetterli poi all’ultimo anno, anche se la vera maturità, forse, loro l’avranno già conquistata Oltralpe.