Didattica a distanza alle superiori, confronto tra Comuni e Regione

Caterina Franci 22 Ottobre 2020

Scuola


ERBA – Se nei giorni scorsi il Ministero dell’Istruzione, con una nota ai dirigenti scolastici, aveva chiarito che non vigeva alcun obbligo da parte delle scuole secondaria di secondo grado di attivare la didattica a distanza per contrastare la diffusione del Covid ma veniva data la possibilità di utilizzare lo strumento in caso di criticità, la nuova ordinanza di Regione Lombardia cambia di nuovo le carte in tavola: studenti delle superiori a casa e per tutti didattica a distanza.

A partire dal 26 ottobre, il prossimo lunedì, le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali di secondo grado “devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica a distanza per l’intera classe, se ci sono già le condizioni di effettuarla e salvo eventuali bisogni educativi speciali” come spiegato da Regione. “Agli altri istituti viene fortemente raccomandato di adoperarsi nel più breve tempo possibile per poter svolgere anch’essi la didattica a distanza”.

“Sono escluse le attività di laboratorio – si specifica nell’ordinanza – che possono essere svolte in presenza. Alle Università è raccomandata la promozione della didattica a distanza quanto più possibile. Ai dirigenti degli istituti scolastici si raccomanda inoltre di differenziare gli ingressi a scuola”.

L’ordinanza varata dalla Regione è nata dopo il confronto con i sindaci delle città capoluogo, gli stessi che insieme all’Anci Lombardia hanno chiesto un incontro urgente con il presidente Fontana che si svolgerà oggi.

“Una riunione urgente – spiega il presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra,- per un ulteriore approfondimento e confronto sulla parte dell’ordinanza relativa alla didattica a distanza per le scuole superiori”.

E’ possibile quindi che dall’incontro possano emergere delle novità rispetto alla gestione della didattica a distanza nelle scuole lombarde.