Merone

Da Merone all’Antartide: la bella esperienza degli alunni della scuola media

Miryam Colombo 4 Giugno 2021

Merone, Scuola

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MERONE – Antartide: terra del freddo, del silenzio, della solitudine. Ma anche luogo di ricchezza immensa, continente della memoria del cosmo, regione non ancora completamente esplorata dalla sete di conoscenza umana. Soprattutto, luogo di ricerca, di libertà, di incontro. Una terra remota che, tuttavia, grazie alla tecnologia, è stata raggiunta dagli alunni della scuola secondaria di primo grado di Merone.

In un anno scolastico difficile come quello che sta per volgere al termine, l’istituto di Merone hanno infatti creduto in un progetto spettacolare: permettere ai ragazzi di raggiungere il posto più lontano della Terra, di osservarlo, di conoscerlo, entrando nelle “case”, nelle vite dei giovani ricercatori che, di sei mesi in sei mesi, lo abitano per effettuare le loro ricerche ed esperienze scientifiche.

Non solo: dopo un’attenta e seria preparazione e documentazione sulle caratteristiche del continente, tutte le classi del plesso, in tempi diversi, hanno potuto ascoltare in diretta la voce, la testimonianza del mondo scientifico attraverso il dialogo con giovani ricercatori italiani ed europei che vivono e lavorano alla Base Concordia e porre loro domande che spaziavano dalla bellezza di quella terra, alla sua unicità, all’attrattiva per una vita speciale: quella del ricercatore.

L’ultimo incontro del Progetto Ausda (Adotta una scuola dall’Antartide) si è tenuto proprio venerdì 7 maggio e ha visto coinvolte le classi terze che, nel novembre del 2019 avevano vissuto un altro splendido appuntamento con il cosmo: il collegamento con la stazione spaziale internazionale e il dialogo con l’astronauta Luca Parmitano.

Entusiasti gli alunni, molto contenti i docenti e la Dirigente scolastica che credono fortemente nella potenzialità di formazione e di educazione di queste esperienze: il fascino di persone che fanno dello studio, della scienza un impegno serio di vita è ancora grande, anche tra questi giovani fortemente provati dall’esperienza di distanziamento di questi lunghi mesi.