Erba

Vaccini antinfluenzali, i medici: “Non abbiamo dosi, costretti a disdire gli appuntamenti”

Caterina Franci 28 Novembre 2020

Erba, Sanità

Il dottor Giuseppe Rivolta

ERBA – “Non riusciamo a coprire le richieste, non ci sono vaccini a sufficienza”. A denunciarlo, non senza sconforto, è Giuseppe Enrico Rivolta, medico di base erbese e segretario regionale di Snami, il sindacato dei Medici di famiglia più rappresentativo in Lombardia.

“Martedì ATS ci ha inviato una mail informandoci in sostanza che l’ultima fornitura di vaccini antinfluenzali arriverà in ritardo di due settimane ed alla fine il numero totale sarà inferiore a quello promesso. Io personalmente, e come me molti altri colleghi, abbiamo dovuto addirittura contattare i nostri pazienti che avevano l’appuntamento già fissato per disdirlo. Purtroppo non possiamo fare altrimenti, non abbiamo il vaccino in casa”.

E’ l’esito surreale di un’errata gestione degli approvvigionamenti delle dosi per il vaccino antinfluenzale da parte di Regione Lombardia, più volte denunciata nell’ultimo periodo, non solo dagli ‘addetti ai lavori’. Ora però i medici di base si trovano con le spalle al muro, impossibilitati a vaccinare i propri pazienti: “Quello che più fa male – commenta il dottor Rivolta – è dover avvisare che non possiamo vaccinare, chiediamo scusa per un’inadempienza che non è nostra. Come noto i vaccini antinfluenzali sono di due tipologie, uno riservato che può essere somministrato a tutti ed un altro solo agli over 65. La fornitura, avvenuta a infinite riprese, è cominciata con il primo tipo, che poi non è stato più disponibile e poiché come sempre abbiamo dato precedenza agli anziani non deambulanti. Oggi ci troviamo nella situazione in cui non riusciamo a vaccinare i fragile di età
inferiore che ne avrebbero diritto”.

Oltre al danno, i medici subiscono anche la beffa: “I pazienti chiamano, arrabbiati – spiega Rivolta – la mia segretaria spesso riceve insulti al telefono, idem il sottoscritto. Capiamo perfettamente come possono sentirsi i nostri pazienti ma è giusto spiegare loro che questa situazione non è voluta e causata da noi, tutt’altro. E questo compito, fare chiarezza, spetterebbe in primis ad ATS e a Regione Lombardia. Il disagio è grave e il nervosismo, da parte di tutti, cresce ed è sempre più palpabile”.

Nella lettera inviata ai medici di base ATS spiega che una parte delle dosi vaccinali verrà distribuita durante la seconda settimana di dicembre: “Si tratta di circa un terzo delle dosi di cui avremmo complessivamente bisogno per soddisfare la richiesta” ha sottolineato Rivolta.