ERBA – Entrerà in servizio a metà settembre il dottor Marco Bordonali, nuovo responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba. 58 anni, il dottor Bordonali è stato per dieci anni (dal 2011 a oggi) Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Milano e dal 2019 è Direttore Interpresidio del Dipartimento di Urgenza ed Emergenza del gruppo Multimedica. Dal 2014 è anche coordinatore della Consulta Regionale della Regione Lombardia sul Pronto Soccorso.

Il suo trasferimento a Erba è notizia di qualche settimana: “Il dottor Bordonali comincerà a metà settembre – fa sapere il Direttore Sanitario dell’Ospedale di Erba Dott. Pierpaolo Maggioni – sarà il nuovo responsabile del Pronto Soccorso. Speriamo riesca a portare nuovi medici e, naturalmente, a migliorare i servizi che il nostro PS può offrire”.
Il nuovo responsabile ha già visitato il Pronto Soccorso di Erba: “Si tratta di una struttura con un assetto più vecchio rispetto ai moderni Ps – spiega il dottor Bordonali a ErbaNotizie.com – questo crea una serie di problemi logistico organizzativi che vorrei provare a risolvere, non solo per i pazienti ma soprattutto per chi lavora. La mia idea, ma vedremo poi in corso d’opera, è quella di proporre un rinnovamento totale, il Pronto Soccorso ha molto spazio e diverse potenzialità. Devo dire che per ora dalla Direzione ospedaliera ho ricevuto molti incoraggiamenti e supporto, c’è collaborazione e di questo son felice”.
Bordonali lavora come medico di Pronto Soccorso da 30 anni: “Posso dire di averne viste di tutti i colori, sicuramente è un lavoro difficile che è andato incontro a diversi cambiamenti, già nel decennio prima del Covid. Con la pandemia la situazione è drammaticamente peggiorata – racconta – oggi i Pronto Soccorso di tutto il paese sono in difficoltà, manca personale. Le Cooperative cercano di sopperire a queste mancanze, ci sono dei limiti ma come dico sempre, ‘si va avanti con quel che c’è’. Anche io andrò avanti, nonostante le difficoltà, ma è oggettivo che oggi siano sempre meno i medici che vogliono lavorare in Pronto Soccorso per vocazione”.
L’altro aspetto riguarda l’utilizzo del Ps da parte dei pazienti: “Un utilizzo sbagliato – commenta il medico – che aggrava i problemi già presenti in Pronto Soccorso: così si creano affollamenti, code, malumori, e sembra che non funzioni mai niente. Si inizia ad avere la percezione di essere venuti per niente in Pronto Soccorso quando iniziano a passare le ore, poi arrivano i casi più gravi che ‘passano avanti’ e chi è li da prima non capisce e magari pensa pure ‘c’ero prima io’. E’ proprio sbagliato ‘l’approccio’ al Pronto Soccorso, poi il fatto che già ci siano difficoltà a livello di personale non aiuta. Quello che servirebbe, probabilmente – spiega Bordonali – è un’inversione di tendenza che arrivi dall’alto, molto utopica: mi chiedo spesso cosa possano fare dall’alto, l’unica sarebbe rifondare completamente il sistema sanitario ma avrebbe dei costi che il nostro Paese in un momento come questo non può sostenere”.
Una situazione difficile non solo in Italia: Bordonali ha lavorato per anni in Francia e conferma come anche all’estero non sia più ‘semplice’ la vita in Pronto Soccorso. “Quando ero a Parigi era una meraviglia, di recente ho sentito qualche vecchio collega che mi ha confermato che non se la stanno passando proprio bene. E’ un problema comune, che il Covid ha purtroppo acuito. Ma sono qui, alla pensione mancano ancora un po’ di anni, vado avanti!” ha concluso Bordonali.
Sul fronte del personale, in questi giorni l’Ospedale Sacra Famiglia sta anche procedendo all’assunzione dei nuovi infermieri selezionati tramite il bando di concorso che si è svolto a inizio estate. Una quindicina quelli che dovrebbero diventare operativi nelle prossime settimane, all’appello ne mancherebbero altrettanti: “Il concorso indetto per trovare nuovi infermieri non ha dato gli esiti sperati anche se non possiamo lamentarci, le richieste sono tante in tutti gli ambiti – ha fatto sapere Maggioni – però di fatto su 72 iscritti si sono presentati in 29, 26 sono stati quelli promossi. Alcuni hanno già trovato impiego in altri ospedali, quindici invece dovremmo riuscire ad assumerli a Erba. Per gli altri vedremo come siamo messi, l’alternativa è indire un altro concorso a ottobre“.
Dopo i difficili anni della pandemia anche l’Ospedale erbese cerca di tornare alla normalità: “Purtroppo siamo ancora rallentati dal Covid, attualmente abbiamo quattro positivi ricoverati, nessuno in terapia intensiva per fortuna ma non riusciamo a stabilizzarci come ospedale Covid-free. Questo inevitabilmente rallenta la normale attività del presidio, serve ancora un po’ di pazienza” ha concluso Maggioni.