ERBA – Tornano ad alzarsi i contagi Covid ma all’Ospedale Sacra Famiglia di Erba per ora la situazione è stabile. “Attualmente sono ricoverati sette pazienti Covid positivi – ha fatto sapere il dottor Pierpaolo Maggioni, direttore sanitario del presidio ospedaliero – tre di loro sono sintomatici mentre gli altri quattro sono in via di guarigione ma non sussistono ancora le condizioni per le dimissioni. Diciamo che siamo in una situazione di semi-stabilità, l’auspicio è quello di tornare al più presto un Ospedale Covid-free”.
Di fronte all’aumento dei casi registrato negli ultimi giorni il dottor Maggioni ha commentato: “La causa potrebbe risiedere da un lato nel ‘colpo di coda’ dell’inverno e dall’altro nell’abbassamento delle difese contro il virus, mi riferisco cioè ad una minore attenzione da parte delle persone alle misure anti-contagio, distanziamento e protezione delle vie respiratorie prima di tutto. Andiamo verso la bella stagione, la situazione nei prossimi mesi dovrebbe migliorare anche se non possiamo escludere una ripresa del virus dovuta ai profughi ucraini in fuga dalla guerra, in arrivo anche nel nostro territorio. Le statistiche parlano chiaro – ha continuato Maggioni – in Ucraina la popolazione vaccinata contro il Covid è poco più del 30%, molti dei rifugiati possono essere non vaccinati e positivi al virus, questo può essere problematico”.
Proprio per far fronte anche a questa emergenza le Ats si starebbero organizzando: “Si metteranno probabilmente a punto piani di vaccinazione per i profughi e anche sul fronte assistenza sanitaria bisognerà capire come muoversi, intendo dire che queste persone andranno registrate. Naturalmente l’assistenza presso il nostro Ospedale sarà garantita – ha precisato il dottor Maggioni – abbiamo già in cura un bambino ucraino di circa 10 anni che è arrivato in Pronto Soccorso (non per Covid, ndr). Aiuteremo sempre chi soffre, in attesa che si metta a punto un piano di intervento preciso per affrontare anche l’accoglienza sanitaria di queste persone”.
Lo scorso 10 marzo il Ministero dell’Interno e il Dipartimento della Protezione avevano pubblicato una scheda informativa per dare le prime indicazioni utili, anche in materia sanitaria, ai profughi ucraini che stanno arrivando in Italia (LEGGI QUI).