AstraZeneca o Pfizer? Le indicazioni seguite nella scelta dei vaccino

Andrea Brivio 18 Aprile 2021

Sanità

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ERBA – In riferimento ai vaccini somministrati nei Centri Vaccinali, l’Asst Lariana, sulla base delle indicazioni ministeriali e regionali, ha voluto fare chiarezza  rispetto alle modalità di scelta del vaccino per paziente. 

Il vaccino a vettore virale Vaxzevria (precedentemente denominato Covid-19 Vaccine AstraZeneca) è quello offerto di routine ai soggetti di età uguale o superiore a 60 anni ad eccezione dei casi rientranti nelle categorie degli estremamente vulnerabili e disabili gravi (QUI LA TABELLA  ). A queste categorie, spiegano dall’Asst Lariana, è appropriato offrire un vaccino a mRNA (allo stato attuale i vaccini Comirnaty della Pfizer e Moderna).

I vaccini a mRNA sono altresì offerti a tutti i soggetti di età compresa tra 16 e 59 anni (per Comirnaty) e tra 18 e 59 anni (per Moderna).

Nel rispetto del principio di appropriatezza d’uso e al fine di preservare il vaccino mRNA per i soggetti ad elevata fragilità e under 60, nelle fasce di età e condizione clinica in cui è raccomandato il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca, non è previsto che il vaccinando possa scegliere di ricevere un vaccino diverso.

“Gli operatori dei Centri vaccinali – spiegano dall’azienda ospedaliera – hanno l’obbligo e il dovere di fornire informazioni scientificamente corrette, consapevoli che, anche per questa tipologia di vaccino, il rapporto rischio beneficio è a favore del beneficio e lo è sempre più al crescere dell’età del soggetto”.

“Eventuali rifiuti al vaccino Vaxzevria – aggiungono – potranno essere gestiti e riprogrammati solo al termine della campagna vaccinale, secondo le disponibilità di vaccini ed ulteriori eventuali aggiornamenti tecnici sul loro utilizzo”.

Le indicazioni d’uso dei vaccini (così come per tutti i medicinali) sono di competenza delle Autorità Regolatorie (EMA, AIFA), e anche l’utilizzo nelle diverse fasce di età e per sottogruppi di popolazione, e sono costantemente rivalutate (in base alle informazioni che si rendono disponibili durante la somministrazione) in modo da garantire che il rapporto beneficio/rischio sia sempre positivo.

Per quanto riguarda la segnalazione di sospette reazioni avverse, la normativa consente a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare le sospette reazioni avverse a farmaci o vaccini. Il cittadino può rivolgersi al medico di famiglia o ospedaliero, al Centro Vaccinale, al farmacista di fiducia o alla Ats di appartenenza.

La segnalazione può essere effettuata anche compilando la scheda pubblicata sul sito di AIFA (sono previste due schede distinte per Operatore Sanitario e Cittadino) ed inviandola poi al Responsabile Locale di Farmacovigilanza (RLFV) della propria struttura di appartenenza via e-mail o fax (per i cittadini è l’Ats territorialmente competente e quindi per noi Ats Insubria). E’ possibile, infine, presentare la segnalazione direttamente online attraverso l’applicativo VigiFarmaco seguendo la procedura guidata.