Zes: “sì” della Regione. La proposta di legge andrà in Parlamento

Admin Altreforme 9 Luglio 2014

Economia/Lavoro, Politica

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ZesMILANO – Istituzione di Zone Economiche Speciali al confine tra Lombardia e Svizzera: è arrivato il voto favorevole da parte del Consiglio regionale lombardo alla Proposta di Legge al Parlamento. Abbassamento IRAP per nuove imprese e soprattutto per le esistenti, incentivi alla realizzazione degli investimenti di partenza, agevolazioni fiscali sulle imposte dei redditi o imposte locali sulla proprietà, esenzione IVA e riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni: sono questi i principali elementi che il documento intende fornire una risposta concreta al problema della delocalizzazione delle imprese lombarde oltreconfine.

Il Consigliere Segretario Daniela Maroni ha contribuito in maniera costruttiva ai lavori sulle ZES: “Sono molto soddisfatta che sia stato approvato in aula il provvedimento. Sostengo fermamente l’iniziativa di un’area a fiscalità agevolata che coincida con la fascia dove è attiva la Carta sconto benzina (strumento ideato e voluto dal Consigliere Maroni in persona, ndr). L’esperimento della Carta Sconto benzina è stato molto positivo e quindi è presumibile che anche lo strumento della ZES possa garantire altrettanti risultati. Credo che se il Fisco da nemico riuscirà a diventare alleato dei nostri imprenditori, l’economia lombarda e nazionale potrà raccogliere importanti risultati. Il primo e più importante è quello di far rientrare gli operatori che negli ultimi anni e mesi hanno preferito spostare le proprie attività in Svizzera, se investiamo a casa nostra favoriamo lo sviluppo della nostra economia e di riflesso il benessere sociale del territorio. Le ZES disciplinano inoltre che le imprese beneficiarie dovranno garantire una continuità di presenza di 5 anni, e con personale assunto in Lombardia per una percentuale del 90%. Incominciamo a partire in questo modo, considerando che un domani ci potrà essere un allargamento. Regione Lombardia ha lanciato un segnala forte, ora la palla passa al Parlamento”.

“Speriamo che Roma accolga la nostra proposta e la renda concreta – ha aggiunto il consigliere regionale albavillese di Forza Italia Alessandro Fermi – La realizzazione di Zone economiche speciali è di vitale importanza per l’economia del territorio di confine con la Svizzera. Abbiamo previsto misure che stravolgerebbero il modo stesso di concepire l’imprenditoria in zone in cui la competizione con la Confederazione elvetica è tutta a nostro svantaggio. Penso ad esempio all’esenzione dalle imposte sui redditi (per i primi otto periodi di imposta), a quella sull’Irap (per i primi cinque periodi di imposta). All’esenzione dall’Imposta unica comunale per cinque anni e a quella, completa, dalle imposte doganali e dall’Iva. Insomma, diverse misure che contribuirebbero a puntellare in modo efficace l’attività, oggi drammaticamente pericolante, di tanti imprenditori fiaccati dalla crisi e dai regimi fiscali favorevoli dei nostri vicini di casa. Questo provvedimento è frutto di un lavoro impegnativo che il Consiglio regionale è riuscito a portare avanti e concludere con successo. Il nostro dovere l’abbiamo fatto, ora cercheremo di vigilare perché questa proposta non rimanga nascosta in qualche cassetto romano ad ammuffire. È in gioco il benessere di numerose famiglie”.

“Le Zes – ha spiegato Marco Tizzoni, consigliere regionale del gruppo consiliare Maroni Presidente e relatore della proposta di legge – Riguarderà il 65% dei comuni delle Province di Varese, Como e Sondrio, pari al 15% di tutti i Comuni lombardi, con un’incidenza del 10% per quanto riguarda la stima delle entrate tributarie. Si tratta di un provvedimento che, se accolto dal Parlamento, imprimerà una nuova propulsione alla zone di confine che soffrono a causa di una crescente delocalizzazione delle attività produttive in Svizzera, con una conseguente perdita di posti di lavoro. L’istituzione di ZES in quelle zone potrebbe rilanciare gli investimenti, mantenendo al contempo il tessuto produttivo, l’occupazione, la competitività e lo sviluppo dei settori industriale e manifatturiero, che costituiscono la spina dorsale dell’economia lombarda. L’incremento dell’indotto a seguito del rilancio delle attività d’impresa nelle zone di confine della Lombardia, tenuto conto dei benefici e degli oneri marginali che derivano dalla creazione di una zona franca, porterebbe sicuramente a maggiori introiti anche fiscali. Il cumulo delle agevolazioni non potrà superare il 40% del fatturato di ciascun esercizio”.