Erba

Elezioni Erba 2022. Candidati a confronto: #1 Giorgio Berna

Caterina Franci 19 Maggio 2022

Elezioni 2022, Erba, Politica

Candidati sindaci erba 2022
Da sinistra, i candidati sindaci al comune di Erba: Mauro Caprani (Forza Italia – Lega – Fratelli Italia – Il Buonsenso Erba – Erba#preimaditutto); Doriano Torchio (Democrazia Partecipata); Giorgio Berna (PD – Erba Civica)

 

ERBA – Svelate le carte, la campagna elettorale è entrata nel vivo in attesa del giorno del voto, 12 giugno, quando gli erbesi saranno chiamati a scegliere chi governerà per i prossimi cinque anni.

Tre candidati sindaci per Erba, tre visioni differenti per una città migliore. Il centrodestra unito ha schierato Mauro Caprani, sindaco uscente di Barni, coordinatore provinciale di Forza Italia. Il centrosinistra, naufragati i buoni intenti, si è invece diviso: da un lato Doriano Torchio, già in corsa per la poltrona da sindaco nel 2017, attuale consigliere comunale di minoranza di Democrazia Partecipata, dall’altro Giorgio Berna, noto volto erbese, sostenuto dal Partito Democratico e da Erba Civica.

Abbiamo rivolto ai candidati alcune domande e vi proponiamo tre articoli dedicati ad ognuno di loro, per conoscere in sintesi, le priorità dei rispettivi programmi elettorali e la visione della città da qui a cinque anni.

La pubblicazione avverrà in ordine alfabetico. Il primo articolo è dedicato a Giorgio Berna:

Giorgio Berna (PD e Erba Civica)

 

Quali sono le tre priorità del suo programma elettorale?

“Nella nostra città dopo anni d’incuria tutto è diventato urgente. Prioritario per il centrosinistra è rimettere in movimento la città su più fronti, uscire dal torpore e dall’inedia in cui Erba si è adagiata. Partiremo dalla riqualificazione del centro città e delle aree dismesse (ex Gasfire, ex Molino Mottana, ex Enel, ex Asme, allargandoci fino alla ex Lodoletti), riprendiamo dagli studi fatti e dai progetti presentati al concorso di idee, mettiamo a fuoco le esigenze pubbliche e quelle dei proprietari delle aree. Dall’immobilismo occorre passare a nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato che faccia decollare questo grande intervento di trasformazione del cuore della città dove dovranno trovare spazio nell’ambito di un mix equilibrato di residenza, attività commerciali, uffici ed esercizi pubblici, anche strutture e servizi pubblici oggi non presenti a Erba (per conferenze, congressi e spettacoli, esposizioni d’arte, sedi associative). Quello che non serve alla città è la realizzazione di un altro immenso quartiere dormitorio. In questa ottica rientra anche l’impegno a scongiurare il proseguio dell’iter dello sciagurato sovrappasso sul passaggio a livello di Corso XXV Aprile, la cui soluzione uscirà dalla pianificazione del nuovo centro città.

Il secondo fronte sul quale ci impegneremo fin dai prossimi mesi riguarda le frazioni di Erba che meritano di essere rivalutate e migliorate. Noi ci impegniamo a prenderci cura delle frazioni, a migliorare la pulizia di strade e marciapiedi, a introdurre nella viabilità il concetto di manutenzione programmata, a sostenere il mantenimento dei pochi negozi di vicinato rimasti e ad incentivare l’apertura di nuovi. Anche le frazioni sono da rivitalizzare, con interventi di recupero e valorizzazione di alcuni beni comunali come Villa Ceriani a Crevenna e il Castello di Pomerio tra Buccinigo e Parravicino. Sono strutture che dispongono di parchi verdi che devono essere aperti al pubblico. Il Centro Civico Il Cepp a Bindella con i suoi spazi deve tornare ad essere un luogo di aggregazione. Miglioreremo il collegamento con il centro prevedendo un servizio di bus a chiamata – Prontobus – rendendolo fruibile grazie ad un’app, o tramite chiamata, con l’obiettivo di connettere maggiormente le frazioni con il centro città. Ogni cura deve essere assicurata alle frazioni, in modo da non trasformarle definitivamente in periferie destinate all’abbandono.

Terza priorità: occorre dare avvio alla progettazione di una città ecologica (viabilità, piste ciclabili, car sharing, mobilità green, mezzi elettrici, verde pubblico, corridoi ecologici cittadini), ad una nuova sensibilità ambientale con la tutela delle zone di pregio (riserva Valle Bova e Parco Valle Lambro, Pian d’Erba, fontanili e risorgive, le Gallarane, i boschi e corsi d’acqua), lo stop a nuovo consumo di suolo e la salvaguardia totale delle aree verdi, la riduzione della produzione di rifiuti e l’impulso al riciclo, con una migliore differenziazione. Questa è la sostenibilità che proponiamo per la nostra città”.

In che modo e con che tempi verranno realizzati i progetti?

“Ovviamente tempi e modi diversi per la completa realizzazione delle tre priorità. La revoca della delibera relativa al sovrappasso sarà adottata nell’arco dei primi tre mesi, con l’obiettivo di poter utilizzare i fondi previsti per una diversa soluzione. La cura delle frazioni sarà evidente già nel corso del primo anno di amministrazione. Sulle aree dismesse i tempi dipenderanno da tante variabili, primo tra tutti l’andamento dei mercati immobiliari, ma è una questione decisiva per la città di domani. Per questo dedicheremo ogni impegno fin dall’inizio. Per la realizzazione della città ecologica, alcune misure si possono varare in tempi brevi, ma il processo ci accompagnerà per l’intero mandato”.

Quali ritiene siano stati gli errori della precedente amministrazione, se ritiene ce ne siano stati?

“Ricorderemo nel tempo la Giunta Airoldi-Rivolta per il suo immobilismo. Erba appare una città sempre più ferma, trascurata, disordinata, quasi abbandonata, addormentata, senza guida, senza punti di riferimento e senza un progetto che indichi il modello di città ideale verso il quale tendere, una città “per vivere”, non solo dove abitare. Erba non merita di essere trattata così. L’Amministrazione uscente non ha fatto nulla per invertire questa tendenza. Quando all’ultimo giorno di mandato ha avuto un sussulto di vitalità, approvando una folle ipotesi progettuale di sovrappasso al passaggio a livello di Corso XXV Aprile, era meglio che avesse continuato a dormire. Ecco perché è il momento di intraprendere una strada nuova con trasparenza e responsabilità e riprendersi cura della città e del suo territorio. E’ il momento di cambiare passo e di fare un salto di qualità”.

Erba città morta: un epiteto ricorrente negli ultimi tempi. Cosa ne pensa? Come ‘rivitalizzarla’?

“Chiameremo tutti – associazioni, gruppi, scuole, realtà giovanili e di quartiere, parrocchie e oratori – a collaborare, a fare rete, ad impegnarsi con responsabilità e con un proprio originale contributo di idee e di energia per la definizione e la realizzazione del Progetto Erba. E così tornerà quella vitalità sociale, la cui mancanza è la causa prevalente di quell’insoddisfazione di base che è palpabile in chi oggi vive ad Erba. Tra le nostre proposte per rivitalizzare la città: la costituzione di una associazione “Amici di Erba” per promuovere e sostenere le iniziative culturali, artistiche e sportive; iniziative di marketing territoriale per valorizzare la città e il suo territorio con pubblicazioni, mostre, percorsi guidati, manifestazioni per attrarre persone e turisti a favore del commercio locale, della ricchezza del tessuto commerciale e della conoscenza del territorio. In questo contesto la realizzazione del Museo dedicato alla grande figura di Ezio Frigerio nella Villa Candiani è da portare avanti senza esitazioni, imprimendo una decisa accelerazione. E poi il rilancio di Piazza Mercato, la vera piazza della città, – soprattutto nelle serate estive – con appuntamenti musicali, intrattenimenti artistici, incontri con scrittori/giornalisti/personaggi di una certa notorietà: un’occasione per incontrarsi e fare socialità, divertirsi, crescere culturalmente e attrarre pubblico da fuori città”.

Disagio sociale e giovanile, un problema che con la pandemia si è maggiormente acuito, anche a Erba: come affrontarlo?

“Anche sul territorio erbese il tempo pandemico ha avuto ripercussioni severe sul benessere di adolescenti, giovani e famiglie. Tratti ed elementi già presenti in precedenza si sono acuiti: dalla sfiducia verso il futuro al ritiro sociale; dalla mancanza di luoghi di socializzazione all’assenza di proposte e opportunità espressive e ludiche; dalla solitudine delle famiglie con figli disabili fino all’assenza di una rete territoriale di sostegno per chi si trova a vivere una situazione di disagio o emarginazione. Per rispondere occorre credere in una città capace di ospitare il futuro. Tre azioni fondamentali: 1. Istituire una rete di prevenzione e cura per i più giovani (corresponsabilità); 2. Diversificare a ampliare l’offerta di esperienze educative e formative (creatività); 3. Aprire percorsi di valorizzazione delle energie giovani, offrendo spazi e possibilità di sperimentazione, responsabilità e innovazione (promozione)”.