Erba

Scissione nel Pd, Ghioni e Spagnuolo: “Ai cittadini servono riferimenti sicuri”

Miryam Colombo 19 Settembre 2019

Erba, Politica

ERBA – È notizia degli ultimi giorni la decisione del leader del Partito Democratico e ex premier Matteo Renzi di separarsi dal partito per dare vita a un nuovo gruppo, Italia Viva. Una decisione che potrebbe influenzare le sorti del Paese alla luce della delicata situazione politica attuale? Un cambiamento che potrebbe avere riflessi anche negli equilibri politici locali?

Proprio questa sera a Erba il Circolo cittadino guidato da Camillo Lonardi si riunirà per parlare di quanto sta accadendo e fare un punto della situazione. Nel frattempo abbiamo chiesto un commento a Michele Spagnuolo, ex consigliere comunale PD, ed Enrico Ghioni, attuale consigliere di minoranza PD e liste civiche di centrosinistra.

Il consigliere comunale, Enrico Ghioni

“Credo che nel tempo medio non ci saranno conseguenze per il Governo: ritengo che Renzi non abbia intenzione di aprire una crisi – ha dichiarato il Consigliere comunale Enrico Ghioni (Pd e liste civiche di centrosinitra) – Personalmente mi aspettavo una sua scelta in questa direzione, ma non così immediata: diciamo che sono sorpreso per la rapidità della scelta, ma non della scelta perché Renzi ormai da tempo pensava a un partito diverso con l’intenzione di ampliare la platea degli elettori”.

“Su quello che potrà succedere nel partito credo che il problema del Pd e di tutta la politica italiana sia quello di recuperare quella grande fetta di elettori che non vanno a votare – ha aggiunto Ghioni – Questa situazione potrebbe essere l’opportunità che porta a una riflessione seria e puntuale su quale proposta politica fare ai cittadini. Si sta già muovendo qualcosa perché, nonostante l’accordo con il Movimento 5 Stelle sia stato vissuto faticosamente perché non era la soluzione che si pensava, probabilmente i 5 Stelle sono la forza politica più vicina ai valori di partenza del Pd. Vedremo cosa succederà, ma l’obiettivo a cui tutti dovranno tendere è quello di evitare che una destra ‘pericolosa’ come quella di Salvini possa arrivare a prendere le sorti del paese”.

Per quanto riguarda la situazione erbese, il consigliere ha aggiunto: “Abbiamo in programma dei momenti di approfondimento a livello locale e provinciale anche se non credo ci saranno conseguenze a livello locale anche perché la nuova formazione non deve essere vista come avversario politico“. E quindi riferendosi a Renzi ha commentato: “Penso che si debba tenere presente che siamo davanti a un politico estremamente intelligente e bisogna seguire con attenzione le sue mosse: posso non condividere alcune scelte e comportamenti, ma ho grande rispetto per l’intelligenza politica di Renzi”.

Michele Spagnuolo

Il centrosinistra come alternativa al populismo è quanto prospettato da Michele Spagnuolo, esponente del Partito Democratico erbese ed ex consigliere comunale: “Credo sia una situazione molto delicata nel senso che personalmente spero sempre in una crescita ampia del centrosinistra che vada verso una risposta alternativa ai populismi e alle forme di governo che in questo periodo mi preoccupano un po’ – ha dichiarato – Per questo mi auguro che la posizione di Renzi possa contribuire all’unione del centrosinistra quindi in direzione di un allargamento e non della scissione”.

In questa prospettiva, la preoccupazione di Spagnuolo riguarda soprattutto la possibilità di dare certezze a cittadini e elettori: “In questo momento non si sta riuscendo nel centrosinistra a dare certezze all’elettorato che ha bisogno di riferimenti sicuri: ritengo che se il Pd avesse avuto il coraggio di andare alle elezioni con il Movimento 5 Stelle si sarebbe operata una scelta di legittimazione e di maggior sicurezza per i cittadini che hanno bisogno di riferimenti sicuri – ha aggiunto – Credo che l’importante sia proporre un progetto di unione delle forze che si riconoscono in valori assoluti e non negoziabili (difesa della vita umana, della democrazia, dei diritti inviolabili verso un futuro di stabilità e certezza perché l’elettorato vede molti personalismi): bisogna riottenere uno spazio per valori veri che metta da parte le posizioni personali ridando fiducia agli elettori e ai cittadini”.

“Dal dal 2005 le leggi elettorali (rosatellum e porcellum) hanno portato un distacco del vertice dalla base perché l’impressione è che chi governa voglia tenere il potere per sé stesso – ha chiosato Spagnuolo – Bisogna dimostrare che non si tiene al potere, ma alla gente e bisogna puntare a una legge elettorale che dia stabilità al governo e che permetta alle persone di scegliere”.