LONGONE AL SEGRINO – Angelo Navoni, dopo 10 anni da sindaco di Longone al Segrino, è pronto a mettere la propria esperienza a servizio del suo vice-sindaco, Roberto Colombo. Continua infatti con le stesse forze l’avventura di “Viviamo Longone”, lista unica alle elezioni del 2009. Navoni non potrà più vestire la fascia di primo cittadino ma si candiderà con il suo gruppo per un posto da assessore ai Lavori pubblici.
A Navoni abbiamo rivolto dieci domande per farci raccontare come ha vissuto la sua esperienza da primo cittadino del paese: quali dubbi, quali difficoltà ma anche quali gioie lo hanno accompagnato in questo ruolo.
1) Cosa lascia in eredità al suo successore?
Tutte le opere terminate, tranne l’acquedotto che, a causa del patto di stabilità, non abbiamo potuto completare. I soldi, però, ci sono ma sono vincolati.
2) Quali i problemi irrisolti e che richiedono urgentemente ancora una risposta?
L’acquedotto è un nodo ancora irrisolto, ma non perché non abbiamo risposto ma per i vincoli economici fissati dallo Stato. La soluzione l’abbiamo trovata ma è bloccata dai lacci del Governo. Il primo lotto di lavori è stato realizzato, il secondo (i filtri per dolcificare l’acqua) potrebbe concretizzarsi in 60 giorni se solo lo Stato permettesse al Comune di mettere la propria parte a fronte di un contributo regionale.
3) C’è qualcosa che aveva promesso nel programma elettorale e che non è riuscito a mantenere?
No, non ho mai promesso qualcosa che non avrei potuto realizzare. Questo credo che la gente lo abbia apprezzato. L’unica proposta che era stata fatta e che non ha visto la luce è il wireless. L’impossibilità di provvedere però dipende dai gestori che non hanno voluto investire, non dal Comune.
4) Di cosa si pente in questo suo quinquennio da sindaco
Non mi pento di nulla. Errori ne ho fatti sicuramente ma non sono assolutamente pentimenti. Chiunque fa errori perciò non mi spaventa ammettere di averne fatti, come tutti. Sono però certo di una cosa: non ho mai fatto niente per me, ma ho sempre guardato all’interesse del paese, della collettività, dei longonesi.
5) Qual è la cosa che ha fatto in questo mandato di cui va più orgoglioso?
La mia esperienza da sindaco è durata 10 anni e mi viene difficile pensare siano due mandati separati perciò ci sono una serie di scelte compiute e realizzate nel primo mandato che stanno producendo benefici anche ora. Forse proprio queste sono quelle che sento migliori. Penso, per esempio, all’unificazione della farmacia, degli ambulatori e delle Poste in un unico luogo per facilitare gli anziani con un finanziamento limitato e che tuttora si ripaga con gli affitti che il comune percepisce da quella struttura.
6) Come ha vissuto i rapporti con le minoranze?
La minoranza è stata presente solo nel primo mandato e, per la verità, poco dopo le elezioni, i rappresentanti più significativi del gruppo dell’opposizione si sono dimessi. Nel 2009, invece, la mia è stata l’unica lista presentata per le elezioni amministrative perciò gli ultimi 5 anni non c’è stata minoranza in Consiglio comunale.
7) Qual è il ricordo più bello di questi 5 anni?
I ricordi più belli sono legati ai primi 2 anni della mia esperienza decennale. Li ricordo come un momento stressante ma soddisfacente. Subito dopo le elezioni del 2004 abbiamo acquistato l’immobile dove ci sono la farmacia, l’ambulatorio, le poste e ora anche l’Ancora. Abbiamo finito il nuovo comune e abbiamo trasferito gli uffici e abbiamo chiuso la causa per il vecchio edificio municipale. Abbiamo avviato gli studi per l’acquedotto e realizzato l’ampliamento delle scuole.
8) C’è qualche consiglio che si sente di dare al suo eventuale successore?
Mi piacerebbe che il mio successore possa portare avanti l’idea della riconversione scolastica del Beldosso affinché possa ospitare tutte le scuole professionali. L’alberghiero potrebbe occuparsi della mensa degli studenti, l’agroambientale della manutenzione del verde del parco. E d’estate un centro estivo per l’Europa in modo da rilanciare il turismo, volano per l’economia locale. Per la realizzazione di questo progetto penso a un financial project ma occorre che tutto il territorio lo sostenga.
9) Si dia un voto per questo mandato
E’ difficile darmi un voto ma, viva la modestia, mi regalerei un dal 7 all’8. Me lo sono meritato. Se gli altri non fossero d’accordo non sarebbe un problema, ci sarebbe un motivo di discussione. La prova del nove relativa al mio apprezzamento da parte della gente sarà il risultato delle prossime elezioni: se i longonesi ritengono che io abbia fatto bene in questi anni sono certo che me lo dimostreranno dandomi la preferenza.
10) Si ricandida?
Non posso candidarmi come sindaco ma rimarrò nella lista “Viviamo Longone” e, con ogni probabilità, mi occuperò dell’assessorato ai Lavori pubblici proprio per portare a termine il discorso dell’acquedotto e per dare impulso a quello del Beldosso. La squadra della mia lista è la stessa da 10 anni e rimarrà identica anche alle prossime elezioni.