MILANO – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato, all’unanimità, una nuova Legge per la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata e per la cultura della legalità. Per il 2015 sono previsti interventi per 3,8 milioni di euro.
Il Sottosegretario all’attuazione del programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni internazionali, Alessandro Fermi, al termine della votazione, ha espresso il proprio plauso alla Legge: “Un provvedimento che tutte le forze politiche hanno sostenuto, perché sul tema della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata si deve dare una risposta forte, unita e decisa. La Lombardia non è certo la regione principe delle infiltrazioni, ma non possiamo certo ritenerci immuni. Lo scopo di questa Legge è continuare a far crescere anticorpi nell’organismo del nostro territorio con iniziative che hanno lo scopo di alzare la guardia per evitare non solo una presenza diffusa e pervasiva di questi fenomeni, ma anche solo la possibilità di una formazione di episodi di tale natura”.
Tra i punti principali del provvedimento il sostegno a iniziative di prevenzione e lotta alla criminalità organizzata e di promozione dell’educazione alla legalità. In particolare sono previsti interventi a favore delle vittime e finalizzati a contrastare i fenomeni delle truffe ai danni delle persone anziane, dell’usura e dell’estorsione.
“Questa legge è il risultato di un lavoro sinergico della Commissione Antimafia con quella Affari Istituzionali e con la Giunta – ha sottolineato Alessandro Fermi, Sottosegretario in Regione Lombardia – I punti cardine sono formazione, informazione, aiuto alle vittime e protocolli interni. Finalmente è maturata una nuova consapevolezza nelle istituzioni: la stragrande maggioranza della Lombardia è sana, deve solamente acquisire maggiore coscienza del fenomeno mafioso. Noi siamo pronti anche a porci come partner per la gestione dei beni confiscati”.
“Noi vogliamo essere sentinelle attente contro la mafia – ha concluso il Consigliere lariano. Questa è una Legge che mette sul tavolo anche delle risorse: aiuteremo le vittime economicamente e dal punto di vista psicologico. Quello di oggi è un provvedimento concreto, che valorizza anche l’educazione alla cultura dell’antimafia, a partire dai banchi di scuola”.