PONTE LAMBRO – Lunga e dettagliata la risposta dell’assessore ai Servizi Sociali del comune di Ponte Lambro, Maria Teresa Agati, al consigliere di minoranza Giacomo Livi. Quest’ultimo ha duramente criticato l’operato dell’Amministrazione guidata dal sindaco Ettore Pelucchi nell’ambito dei Servizi Sociali sostenendo che vi è stata una riduzione di 100 ore nei servizi erogati, bollando come “sconvertante” quanto avvenuto (vedi articolo).
“Non avrei voluto ritornare sulla vecchia pretestuosa polemica del consigliere Livi in merito alla suddivisione dei costi dell’assistente sociale tra i comuni convenzionati, Ponte Lambro, Caslino, Castelmarte e Pusiano, perché già una settimana fa abbiamo fornito le informazioni necessarie affinché i cittadini di Ponte Lambro avessero gli elementi per giudicare: https://www.facebook.com/insiemeperpontelambro – esordisce l’assessore Agati – Siccome però l’assistenza alle persone fragili e bisognose di aiuto è per la nostra amministrazione e per me, in modo particolare, un tema importantissimo, per la cui organizzazione efficace ed efficiente stiamo investendo molte risorse ed energie, sono costretta almeno a rettificare le inesattezze riportate da Livi”.
Quindi l’assessore puntualizza: “Dire che ‘vengono tolte 100 ore l’anno’ fa impressione ma la realtà è che Ponte Lambro pagava 100 ore in più che non venivano impiegate sul nostro territorio, tanto che lo stesso Livi (non io!), nel da lui citato consiglio comunale, affermava: ‘abbiamo ore in più perché nelle ore di Ponte Lambro sono comprese le ore per attività’ (non per telefonate!) ‘prestate anche a favore degli altri comuni, quali le riunioni e gli incontri del Consorzio Erbese Servizi alla persona….’. Bene, ora i comuni convenzionati hanno deciso unanimemente che i costi per le attività comuni sarebbero stati correttamente ed equamente ripartiti tra tutti”.
In merito al ruolo della persona presente nell’Ufficio Servizi Sociali, l’assessore tiene a precisare: “Se poi si ritiene, a ragione, che le ore dell’assistente sociale siano preziose e che la sua professionalità debba essere impiegata per risolvere i problemi di famiglie e persone in difficoltà, stabilire provvedimenti per minori a rischio, predisporre piani di intervento per persone con disabilità, allora credo che il supporto operativo dell’ufficio Servizi Sociali del Comune sia prezioso per accogliere tutte le persone che si presentano: l’ufficio è infatti aperto tutti i giorni e la responsabile dell’ufficio, persona di grande esperienza, non deve certo ‘fare da filtro’ ma collaborare con l’assistente sociale supportandolo per tutto quanto non è strettamente legato alla sua specifica professionalità. Un supporto che, ben utilizzato, è prezioso per rendere sempre più efficiente questo importante e delicato servizio per i nostri concittadini, un supporto che gli altri comuni convenzionati non hanno”.
Per quanto riguarda la strutturazione dell’orario l’assessore evidenzia: “Visto che il consigliere Livi ha voluto sottolinearlo, senza voler fare polemica due parole anche sulla precedente strutturazione dell’orario: per raggiungere le 20,30 settimanali appannaggio di Ponte Lambro, una mattina l’assistente era presente per un’ora e due mattine per mezz’ora: non sarebbe stato più logico raggruppare queste ore? Se è vero che in un’ora si possono fare tante cose, è ancora più vero che è meglio lavorare due ore di seguito che spezzettarle in tre frazioni di ora. Quindi, stia tranquillo il consigliere Livi: non ci sono (e non ci saranno) meno casi seguiti, ma ancora maggiore efficienza in un servizio che, per la professionalità e la competenza di chi ci opera era comunque già buono. Stiamo infatti costruendo giorno dopo giorno e gestendo un elenco di tutte le persone che, per motivi e bisogni diversi, sono in carico o contattano i nostri servizi e su questa base impostiamo le risposte necessarie: nessuno è e sarà escluso dalle prestazioni a cui ha diritto”.
Quindi la stoccata finale dell’assessore Agati che rispedisce al mittente l’aggettivo usato dallo stesso Livi: “È però ‘sconcertante’ che un amministratore possa pensare ad un aumento di ore (e costi) senza aver prima predisposto un quadro di quanti e quali sono le necessità; solo sulla base di tutti i bisogni rilevati si può con serietà valutare quali siano le risorse che devono correttamente essere allocate, altrimenti si fa un uso quantomeno disinvolto (e forse scellerato) del denaro pubblico, che deve invece essere speso con oculatezza a favore di tutti i cittadini e non per meri scopi propagandistici”.