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Piano generale degli impianti pubblicitari, la minoranza chiede lumi

Miryam Colombo 26 Maggio 2021

Erba, Politica

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ERBA – È il piano generale degli impianti pubblicitari al centro dell’attenzione dei consiglieri di minoranza Anna Proserpio e Paolo Farano (Erba Prima di Tutto) e Claudio Ghislanzoni e Luisella Ciceri (Fratelli d’Italia) che hanno esposto le proprie perplessità in un’interpellanza presentata in Comune.

Il documento, che verrà discusso durante il prossimo Consiglio comunale di venerdì 28 maggio, riguarda, appunto, il piano generale degli impianti pubblicitari lo strumento che si occupa di riordinare i dispositivi di affissione disseminati per la città e, come sottolineato dai consiglieri, “proliferati disordinatamente senza un criterio”: “L’attuale distribuzione sul territorio, infatti, non contribuisce a dare un’immagine di qualità – hanno precisato -. I cartelli sono collocati spesso in luoghi poco idonei e sono sempre disomogenei per aspetto, forma, colore e dimensioni”.

Le vicende relative al piano hanno inizio nel 2006 quando Asme affida ad una ditta di Torino l’esecuzione dei sopralluoghi su ogni singolo cartello per rivalutare posizioni, tipologia, colori, dimensioni, forma e allineamenti dei supporti. Operazioni che hanno portato nel 2017 alla redazione del piano grazie anche al contributo dei tecnici comunali, tra cui gli architetti Brindisi e Rigamonti e il geometra Sferrazza, e lo stesso architetto Farano, allora presidente della Commissione territorio.

Il piano, approvato dalla Commissione Paesaggio, dalla Soprintendenza di Milano e dalla Giunta, necessitava di un’ultima verifica rispetto al codice della strada che, secondo quanto riportato sull’interpellanza, sarebbe recentemente pervenuta all’Ufficio Lavori Pubblici.

Da qui la domanda dei gruppi di minoranza: “Chiediamo quali siano le ragioni che impediscono l’approvazione del suddetto Piano degli Impianti Pubblicitari in Consiglio Comunale – hanno dichiarato -, considerato anche il fatto che l’obiettivo del piano è stato di migliorare la qualità del contesto urbano, prevedendo la sostituzione delle strutture fatiscenti e non a norma per stabilire un ordine visivo in termini di spazi, leggibilità dei messaggi, rispetto delle distanze dai monumenti storici e sicurezza stradale”.