Nuovo piano cave della Provincia di Como: sbloccato in Regione

Admin Altreforme 28 Ottobre 2014

Politica

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Alessandro FermiCOMASCO – “Con il voto di oggi si chiude finalmente l’iter di uno strumento di programmazione fondamentale per la Provincia di Como. Regione Lombardia sana una situazione di vuoto che durava da troppo tempo e che addirittura ha costretto le nostre imprese ad approvvigionarsi fuori provincia”. Alessandro Fermi, consigliere regionale di Forza Italia, commenta così l’approvazione, questa mattina in aula, della proposta d’atto amministrativo numero 10 relativa al “Nuovo piano cave della Provincia di Como”.

“La VI Commissione “Ambiente” del Consiglio ha lavorato su questo tema con grande tempestività, per riuscire a sbloccare in tempi brevi un piano che era atteso da troppo. È vero che negli ultimi anni il comparto edilizio ha dovuto affrontare una crisi profonda, ma non dobbiamo dimenticare che l’assenza di questo strumento ha obbligato le imprese del settore a rivolgersi fuori dal Comasco per il reperimento dei materiali inerti – spiega ancora il consigliere Fermi – Il documento licenziato oggi è modesto quanto a dimensioni e contiene previsioni di escavazione limitate, ma almeno permetterà al settore di riprendere un po’ di fiato. Mi auguro a questo punto che, oltre ad attivarsi subito per dare attuazione al piano, a livello territoriale possa riprendere anche il confronto sul futuro, per gettare già ora le basi di un nuovo strumento di programmazione. Bisogna essere lungimiranti, anche perché, e lo abbiamo visto, quando si parla di escavazioni sono necessari lunghi approfondimenti di carattere ambientale e confronti serrati con le amministrazioni locali per superare quelle obiezioni che sempre vengono sollevate quando si tratta di insediare una cava su questo o quel territorio comunale”.

Nel merito è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Nord, Dario Bianchi che spiega: “Nonostante il piano identifichi una disponibilità complessiva di materiale pari a circa 7 milioni di metri cubi, quantitativo significativamente inferiore al fabbisogno stimato in 8,75 milioni di metri cubi, abbiamo deciso di rispettare le indicazioni pervenute dalla Provincia senza apportare modifiche, evitando di vanificare l’importante lavoro svolto dalle autorità competenti nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS)”.

“L’inserimento di nuove cave – aggiunge Bianchi – avrebbe potuto comportare un’ulteriore dilazione delle tempistiche di approvazione finale dell’atto. Diventa ora fondamentale avviare celermente un nuovo percorso di programmazione, che consenta di identificare nuove volumetrie in relazione alle esigenze del territorio, con scelte di pianificazione condivise che garantiscano il pieno rispetto dell’ambiente. Auspico che in tempi brevi si possa formulare una nuova proposta di legge di riforma della LR 14 /1998 per ammodernare i riferimenti normativi in materia di attività estrattive, proponendo strumenti di programmazione provinciali più efficaci. E’ indispensabile procedere a una revisione della legge 14, affinché le procedure diventino più snelle e consentano agli enti locali di agire in tempi ragionevoli. Solo in questo modo potremo conciliare la tutela ambientale con le necessità del mondo dell’imprenditoria”.