ALBAVILLA – Situazione politica appesa a un filo in paese. Basterà la restituzione delle proprie deleghe da parte di un consigliere comunale a fare chiarezza e far venire a galla i problemi di una maggioranza a dir poco precaria con tanti soggetti che scalpitano?
Dopo l’elezione in Regione del sindaco, Alessandro Fermi, le redini sono passate a Carlo Cairoli, che, al momento si trova, forse suo malgrado, a fare da “collante” tra le tre anime della maggioranza, Pdl, Lega e indipendenti, in un momento probabilmente tra i più complicati sul piano amministrativo.
Dopo i numerosi rimpasti di deleghe delle ultime settimane, voti non unanimi in Consiglio comunale e tante critiche, vere o presunte, su alcuni servizi (lo scioglimento della convenzione con Orsenigo sui Servizi sociali in primis che ha aperto dubbi e riflessioni), arriva anche una rinuncia: Roberto Porta ha restituito le deleghe all’Istruzione e all’Informatizzazione. “Le mie non sono dimissioni: continuerò come consigliere, proseguirò a rivestire il ruolo di presidente del consiglio, e rimarrò in maggioranza, ma preferisco rinunciare alle mie deleghe”. Se ufficialmente si parla di “motivazioni personali”, Porta non scioglie comunque i dubbi su possibili altre interpretazioni del suo gesto. “È un periodo con tanti problemi e come amministratori dobbiamo essere orgogliosi di tutto quello che siamo riusciti a fare finora, tra cui il Pgt, per esempio, ma bisogna anche avere l’umiltà di capire che non c’è più la situazione di 4 anni fa”. Porta lascia quindi intendere che, oltre a essere cambiate le condizioni, si è modificato anche il clima. “Non voglio fare polemiche ma che non ci sia una gran situazione in questo momento è palese”. Non si sbilancia il consigliere, ma lascia intendere che l’ombra del commissariamento incombe (qualora cadesse la maggioranza, infatti, non si andrebbe a elezioni ma un commissario traghetterebbe il Comune fino alla tornata elettorale del 2014).
Il vicesindaco facente funzioni, Cairoli, ha provato, anche in questo caso, a sistemare le cose: “Ho congelato la richiesta di Porta. Ritengo abbia svolto egregiamente il suo lavoro, soprattutto per quanto riguarda il progetto del Piedibus, riuscendo a coinvolgere tanti volontari e scendendo in strada lui per primo tutte le mattine o quasi. Sono in attesa di un ripensamento che spero ci sia. Sarebbe un peccato che lasci a un anno dal termine del mandato”.
Ripensamento poco probabile però sentendo l’interessato: “Non credo di ripensarci – replica Porta – Non riesco più a seguire i miei compiti con lo stesso impegno di prima, perciò preferisco rinunciare ad essi”.