Lambrugo

Lambrugo: unanimità per la cittadinanza onoraria ai Puecher

Admin Altreforme 8 Maggio 2014

Lambrugo, Politica

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Tomba Puecher Lambrugo cittadinanza onoraria maggio 2014LAMBRUGO – Votata all’unanimità la delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria a Giancarlo e Giorgio Puecher. Non senza qualche polemica…

La famiglia Puecher Passavalli possedeva a Lambrugo una villa di proprietà dove soggiornava spesso e dove, durante la seconda Guerra Mondiale (dopo l’8 settembre 1943), sfollò per sfuggire ai bombardamenti anglo-americani su Milano (dove i Puecher risiedevano). Giancarlo, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, maturò, sulle proprie convinzioni etico-civili, radicate nell’educazione ricevuta in famiglia, di fondare un gruppetto autonomo di partigiani, attivo nella zona di Lambrugo e di Ponte Lambro. Catturato dalle forze fasciste, a seguito di sommario processo, fu condannato a morte e fucilato a Erba il 21 dicembre 1943 e sepolto nel cimitero di Lambrugo, dove ancora riposa nella tomba di famiglia. Il 26 ottobre 1945 a Giancarlo venne conferita la medaglia d’oro al valor militare, unica medaglia d’oro alla resistenza “conquistata” in Brianza e prima in Italia. A causa della passione civile del figlio, il notaio milanese Giorgio Puecher fu a sua volta arrestato, liberato e nuovamente arrestato. Internato nel campo di concentramento di Mauthausen, morì di stenti il 7 aprile 1945, pochi giorni prima della liberazione del campo di sterminio.

A Lambrugo, alla memoria dei due Puecher, sono già stati intitolati una piazza e il centro sportivo di Via Bovia in passato.

Ora l’amministrazione di Giuseppe Costanzo intende conferire a Giancarlo e Giorgio la cittadinanza onoraria per celebrarne le altissime doti, indicandole a esempio, soprattutto alle nuove generazioni e stabilendo concretamente un legame di appartenenza con la comunità.

Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta. Perciò il 2 giugno l’amministrazione consegnerà un documento redatto su pergamena nel corso di una cerimonia formale ai familiari alla presenza di Cesare Grampa, presidente del centro Puecher Milano.

La cittadinanza onoraria costituisce un riconoscimento onorifico per chi, non essendo iscritto nell’anagrafe della popolazione del Comune, si sia particolarmente distinto in azioni di alto valore a vantaggio della cittadinanza. Queste dunque le motivazioni con cui verrà consegnato il riconoscimento a Giancarlo e Giorgio.

Per quanto riguarda il figlio: «Patriota di elevatissime idealità, scelse con ferma coscienza dal primo istante la via del rischio e del sacrificio. Subito dopo l’armistizio attrasse, organizzò, guidò un gruppo di giovani iniziando nella zona di Lambrugo, Ponte Lambro, il movimento clandestino di liberazione ed offrendo la sua casa come luogo di convegno. Con l’esempio personale fortificò nei compagni la fede nell’azione che essi dovevano più tardi proseguire in suo nome. Presente e primo in ogni impresa gettò nella lotta tutto se stesso prodigandovi le risorse di una mente evoluta e di un forte fisico, ed associando all’audacia un particolare spirito cavalleresco. Braccato dagli sgherri fascisti, insidiata la sicurezza della sua famiglia, non desistette. Incarcerato con numerosi suoi compagni e poi col padre, d’accordo con questi rifiutò la evasione per non allontanarsi dai compagni di fede e di sventura. Condannato a morte dopo sommario processo, volle essere animatore sino all’estremo, lasciando scritti di ardente amor patrio e di incitamento alla continuazione dell’opera intrapresa. Trasportato al luogo del supplizio, chiese di conoscere il nome dei suoi esecutori per ricordarli nelle preghiere di quell’aldilà in cui fermamente credeva, e tutti i presenti abbracciò e baciò, ad ognuno lasciando in memoria un oggetto personale, pronunciando parole nobilissime di perdono e rincuorando coloro che esitavano di fronte al delitto da compiere. Cadde a vent’anni da apostolo e da soldato, sublimando nella morte la multiforme e consapevole spiritualità che aveva contraddistinto la sua azione partigiana».

Giancarlo e Giorgio PuecherPer quanto riguarda Giorgio: «Uomo semplice, dedito alla professione di notaio e alla famiglia, estraneo alla politica attiva, ma dotato di una sensibilità patriottica, pagò con la morte la passione civile del figlio Giancarlo. In seguito all’arresto del 15 febbraio 1945 fu internato nel campo di concentramento di Mauthausen dove morì di stenti il 7 aprile dello stesso anno, pochi giorni prima della liberazione del campo di sterminio. Egli resta nella memoria della deportazione come un esempio di chi ha impersonificato la dimensione morale della Resistenza, senza tuttavia riuscire a salvare la propria vita sottraendola alla logica della disumanizzazione e distruzione della persona determinata dal sistema concentrazionario».

“Condividiamo la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Giancarlo e Giorgio Puecher e riteniamo che in questo modo si possano onorare le loro figure in modo che il ricordo resti vivo. Giancarlo, in particolare, ha fatto una scelta forte, ha scelto la libertà, la Patria, e ha ricevuto la medaglia d’oro. Tuttavia pensiamo che questa proposta sia stata uno spunto del sindaco per mettersi in mostra – ha commentato il capogruppo di minoranza Vasco Dossena – Il suo interesse nei confronti dei Puecher è sbocciato dopo l’episodio della cittadinanza onoraria non conferita a Ponte Lambro”. Accuse rispedite al mittente da parte di Costanzo. “Sono molto legato alla figura di Giancarlo Puecher, anche per la sua educazione religiosa e la sua vicinanza ai valori cristiani – ha replicato il sindaco – Al Consiglio comunale di Erba dello scorso 20 dicembre, allargato al Consiglio comunale di Lambrugo, in occasione della commemorazione del 70° del suo sacrificio, alla presenza del prefetto Michele Tortora, la minoranza lambrughese non era presente. La stessa cosa è successa l’indomani, il 21 dicembre, alla cerimonia svoltasi a Lambrugo alla presenza degli assessori erbesi: la minoranza lambrughese non si è vista. E di nuovo è successo alla commemorazione del 25 aprile: la minoranza non era presente”. Anche sui tempi l’amministrazione ha voluto chiarire. “E’ da un po’ che si pensa a un riconoscimento per i Puecher, tanto che se n’è parlato anche con l’Amministrazione erbese”, ha spiegato il sindaco. “Anche come commissione biblioteca abbiamo già calendarizzato un evento, a dimostrazione della programmazione, uno spettacolo che probabilmente si terrà il 7 giugno“, ha annunciato la consigliera Romina Proserpio.