ERBA – La seconda rata dell’Imu 2013 è stata cancellata e non si paga? Non per gli erbesi. Infatti anche la nostra città è tra quei Comuni, 873 in tutto, che comunque faranno pagare la tassa ai contribuenti. Dovrebbe trattarsi di pochi euro, 12 in media secondo una prima stima degli uffici comunali, ma poi ci sono da calcolare anche le spese per la compilazione dei moduli di pagamento. Imu cancellata ma gli erbesi pagano insomma.
“D’altronde riportare l’aliquota allo 0,4 per mille vorrebbe dire rinunciare a 80 mila euro di trasferimenti statali – ha spiegato la dottoressa Letizia Rossini nel corso del Consiglio comunale di venerdì 29 novembre – Questo è quanto dovrebbe trasferire lo Stato. Al momento non è stato pubblicato alcun decreto legge, dovrebbe uscire tra sabato e lunedì. Dalle indiscrezioni, però, pare che lo Stato dovrebbe rimborsare il 60% della differenza tra l’aliquota scelta dal Comune e quella base (lo 0,03, ndr)”.
In attesa quindi di leggere la pubblicazione del decreto legge, venerdì sera il Consiglio ha provveduto a votare l’assestamento così come discusso due sere prima, mercoledì 27 novembre, nella seduta precedente. Voto contrario quindi delle minoranze. Particolarmente seccato dalla vicenda Imu il Pd: “Questa sera constatiamo che l’Amministrazione ha deciso di non tornare sui suoi passi, confermando l’aliquota allo 0,43, quando sarebbe stato logico e opportuno abolire l’aumento – ha affermato il capogruppo Michele Spagnuolo – È vero che così non si perdono 80 mila euro dello Stato, ma non si risparmia una rogna ai cittadini, gli si complica la vita. I cittadini erbesi pagheranno pochi euro ma spenderanno di più per far compilare i moduli al Caf o al commercialista. Si tratta di minimo 20 euro, cifra che presumo salga nel caso dei professionisti. Questo mi lascia perplesso e senza oparole. L’errore è stato fatto a monte quando l’Amministrazione ha deciso di alzare l’aliquota. Questa amministrazione avrebbe dovuto usare i fondi a disposizione e non vessare il proprio cittadino che è stato vessato per Tares, addizionale Irpef, Iva, balzelli vari, oltre alle altre imposizioni nazionali ormai divenute insopportabili”.
Entro il 16 gennaio quindi gli erbesi pagheranno l’Imu.