ERBA – Asme Servizi spa è a un bivio e la Giunta di Erba è chiamata a una scelta delicata, urgente e fondamentale per la vita stessa della ex municipalizzata. La normativa vigente obbliga il Comune di Erba a scegliere un socio con cui fondersi e garantirsi uno spazio di competitività sul mercato. Per evitare lo scioglimento della società è richiesto un bacino d’utenza di oltre 30.000 abitanti, mentre Asme può contare solo su un’utenza che è poco più della metà di quella richiesta.
“Insomma la scelta è impegnativa e richiede grande attenzione, competenza e senso di responsabilità, anche perché oltre al futuro di Asme c’è in ballo il posto di lavoro per circa 15 dipendenti – afferma il capogruppo del Pd Michele Spagnuolo – Lo scorso 30 settembre, nel corso di un lunghissimo Consiglio comunale terminato alle 4 del mattino, è stata approvata una delibera (delibera di indirizzo) che incarica la Giunta a trovare l’accordo necessario o con una società di Calolziocorte, la Ausm, che si occupa di rifiuti, oppure con la Service 24, altra società del medesimo settore, che opera in alcuni comuni limitrofi a Erba oppure con entrambe. In concreto sembra che il futuro di Asme, con chiunque si vada, sia nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, sempre che acquisisca quelle competenze necessarie, quel know-how utile in un mercato in continua evoluzione”.
I tempi stringono e la delibera approvata nella notte del 30 settembre consente la ricerca di un nuovo partner visto che i tentativi di associare nuovi Comuni del circondario non sono riusciti. “Sarebbe stato ideale avere altri Comuni come soci per un’impresa completamente pubblica e competitiva nei servizi di rilevanza locale – prosegue Spagnuolo – Così non è stato e adesso guardiamo avanti. Quello che contesto, e che tutta l’opposizione ha contestato nel corso della seduta consiliare, è stata la mancata approvazione di un emendamento che prevedeva la collaborazione delle minoranze in questa fase di studio e di valutazione delle scelte”. In concreto, in quella serata, Spagnuolo aveva chiesto che la minoranza potesse essere parte attiva nel percorso decisionale e il vicesindaco Claudio Ghislanzoni aveva dato l’accordo verbale. La Lega aveva presentato quindi un emendamento contenente questa richiesta ma la maggioranza aveva votato contro.
“E’ difficile comprendere le ragioni per cui la maggioranza in carica dell’Amministrazione Tili non abbia aperto alle minoranze che si erano rese disponibili a collaborare e confrontarsi sul delicato tema in questione”, chiude Spagnuolo.