MILANO – Attivarsi tempestivamente presso il Ministero dell’Economia e Finanze perché sospenda il versamento dell’IMU per i terreni agricoli ubicati in Comuni con sede municipale oltre i 281 metri sopra il livello del mare e riveda i criteri di esenzione IMU per le aree agricole: è l’impegno rivolto alla Giunta regionale contenuto nella mozione approvata martedì 2 dicembre, all’unanimità dal Consiglio regionale.
“L’attacco – sostiene il Consigliere Alessandro Fermi – che il Governo Renzi sta sferrando al sistema delle autonomie locali è violento, basti pensare al Patto di stabilità o alla Tesoreria Unica. Ormai il sistema delle autonomie locali, che spesso, soprattutto al Nord, è composto da enti virtuosi, viene considerato il bancomat della Repubblica.”
“Adesso – prosegue il Presidente dell’VIII Commissione (Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi) in Regione Lombardia, Alessandro Fermi – un’altra mannaia si abbatte sul sistema delle autonomie locali, in particolare sui Comuni collinari e montani. Giovedì scorso il Ministero delle Finanze ha emanato un decreto che prevede l’esenzione IMU per i terreni agricoli dei Comuni montani basato su tre fasce altimetriche (0-280 metri, 281-599 metri e oltre 600 metri), con esenzioni totale solo per i Comuni la cui sede si trova a un’altitudine superiore ai 600 metri sopra il livello del mare. Inoltre, il decreto attuativo è stato emesso in forte ritardo e a ridosso dell’assestamento di bilancio dei Comuni, mettendoli in gravi difficoltà”.
“Fra l’atro – conclude Fermi – quei proprietari che erano stati inizialmente esentati dal pagamento dell’IMU, si ritroveranno a dover pagare (entro il 16 dicembre) l’acconto di giugno più il saldo imposta. Regione Lombardia ha negli ultimi anni messo in atto politiche attive per migliorare l’attrattività delle zone montane, anche con notevoli investimenti. Non vorremmo che gli sforzi compiuti a livello regionale, anche attraverso i programmi di cooperazione territoriale e quello di sviluppo rurale, fossero messi a rischio dall’atteggiamento penalizzante del governo centrale.”