MILANO – “Siamo a favore dei diritti civili di tutte le persone, senza alcuna distinzione. Su questo non c’è alcun dubbio”. Il presidente di Forza Italia in Regione Lombardia Claudio Pedrazzini e il consigliere Alessandro Fermi commentano l’approvazione della mozione “Iniziative a favore della tutela della famiglia naturale”, discussa nell’Aula del Consiglio regionale.
“Siamo però assolutamente contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso e alle adozioni – sottolineano gli esponenti azzurri – Un conto sono i diritti civili, che sosteniamo e sosterremo in tutti i modi e in tutte le sedi. Altra cosa riguarda l’unione matrimoniale, un vincolo sacro e inviolabile, che riteniamo sia giusto continui a essere condiviso da persone di sesso diverso e non da due uomini o due donne che magari intendono anche adottare un figlio. Il concetto di famiglia tradizionale, che prevede un uomo, una donna ed eventualmente dei figli, deve essere salvaguardato da attacchi sempre più insidiosi e frequenti. E da anni Regione Lombardia opera in tal senso”.
“Strumenti come il Fondo Nasko, Cresco o gli interventi a favore degli asili, solo per fare qualche esempio, rappresentano iniziative valide che continuiamo a considerare utili per il sostegno alle famiglie lombarde – concludono i consiglieri – Tuttavia, proprio su questo versante, ovvero sull’azione regionale per quanto riguarda i temi legati alla famiglia (che per Forza Italia sono prioritari) chiediamo alla Giunta, e in particolare all’assessore alla Famiglia Cantù, di intensificare gli sforzi: non possiamo infatti fare a meno di constatare una certa “rilassatezza” nell’impegno profuso. Non mettiamo in dubbio la rigorosità degli intenti, sia chiaro, ma per il bene del nostro territorio vorremmo poter assistere a una maggiore reattività”.
La mozione per la tutela della famiglia naturale, iniziativa della Lega Nord, ha trovato il favore di tutta la maggioranza.
Tra i più convinti firmatari il consigliere Gruppo Misto Maria Teresa Baldini che, in sede di dichiarazione di voto, ha proposto un’analisi della situazione: “È inutile far finta di niente, ma esistono realtà, soprattutto quelle ad alta densità demografica, in cui si assiste a degli scontri tra culture con le nuove che rompono un tessuto sociale vuoi laico o vuoi cattolico, ma che comunque ha sempre basato il vissuto familiare su consuetudini ormai consolidate da generazioni”.
Per la Baldini, la società odierna “ha perso la bussola” e l’equilibrio sociale si trova costantemente a rischio: “Negli Stati Uniti tutti si possono permettere di essere diversi, perché la legge è veramente uguale per tutti e il senso di legalità è a 360°, una legalità che deriva dall’esperienza del vissuto – ha spiegato il consigliere Gruppo Misto – In Inghilterra ci sono poche leggi e tante consuetudini, perché fanno riferimento a un popolo: è la legalità che dà ambiti di libertà, perché riguarda il senso comune”.
In Italia invece le cose si sono fatte più complesse: “Oggi nel nostro Paese esiste una visione cattolica, una visione laica e una visione musulmana e di fronte a problematiche importanti come quella del concetto di “famiglia” si deve procedere con leggi chiare: la famiglia è definita dalla Costituzione, ma se ogni popolo ha la sua cultura ed è in una situazione così complessa, dove si assiste a rapporti con diverse culture, dobbiamo porci nel rapporto dei valori che hanno sempre contraddistinto la nostra società. Anche nelle parole dobbiamo chiarire cosa significa: si sente molte volte usare questo termine anche per i rapporti con piccoli animali di compagnia: ma la famiglia oggi risponde a un modello Costituzionale e da qui dobbiamo partire. Si parla di diritti per tutti. E’ molto giusto: ciascuno viva la propria sfera affettiva e sessuale, ma se si procede verso un’ottica di esaltazione dell’omosessualità è una scelta di campo in termini concettuali. Non si può andare solo in una direzione. Nessuna persona è di serie A e nessuna persona è di serie B. In una cultura votata all’esaltazione dell’essere omosessuale ci rivolgiamo verso una direzione in cui l’autorità paterna perde il proprio valore. Oggi, continuando a non equilibrare i due vissuti madre e padre e venendo a esaltare quel vissuto omosessuale con tutto quello che ne consegue, non dobbiamo poi lamentarci se ci troviamo di fronte a certe situazioni dove l’autorità viene a mancare, come il senso di protezione e di conseguenza di responsabilità”.
“La nostra famiglia, quella della maggior parte di noi, è quella cattolica, quella sancita dalla Costituzione, quella dove una madre fa nascere un figlio e dove anche il padre controlla, protegge e si responsabilizza”, ha chiarito la Baldini nella parte conclusiva del proprio intervento in Consiglio Regionale.