ERBA – Da oggi i consiglieri comunali di Erba avranno meno tempo per presentare le Interrogazioni al sindaco, 10 minuti anziché 7, ma avranno più tempo per ascoltare la risposta del sindaco stesso o dell’assessore delegato: 7 minuti anziché 5. Invariato invece il tempo per la replica del consigliere: 2 minuti.
E’ stato così modificato l’articolo 56 del Regolamento del Consiglio Comunale con votazione dell’emendamento prima e della delibera poi con 13 voti favorevoli e 4 contrari per entrambe le votazioni. A “bocciare” la modifica del regolamento bollandola come “anti democratica” sono stati: Enrico Ghioni, Michele Spagnuolo, Teresa Riccobene (PD) e Giovanna Marelli (Erba Civica).
Una variazione non indolore proprio in termini di tempo, visto che nel Consiglio comunale di ieri sera, mercoledì, il punto in questione è stato dibattuto per quasi due ore con la votazione della delibera giunta quando era ormai l’una di notte.

“Tre minuti in meno”, cantavano i Negroamaro e ieri sera a cantarle alla maggioranza ci hanno pensato Spagnuolo e Ghioni su tutti, uniti nel ribadire a più riprese che: “quanto state facendo questa sera è anti democratico. Il tempo per formulare le interrogazioni non è del PDL è di tutti i consiglieri e voi stasera vi state arrogando il diritto di cambiare i diritti altrui. E’ vergognoso quanto state facendo – hanno aggiunto i due consiglieri di minoranza – Qui, non si tratta di applicare il vostro programma elettorale, bensì del fatto che state facendo i padroni nei confronti di un regolamento che è del Consiglio Comunale e quindi di tutti i consiglieri di oggi e di domani, visto che la nostra presenza è pro tempore”.
Su questa linea anche la consigliere Marelli che ha aggiunto: “Se l’obiettivo dell’Interrogazione è quello di chiedere chiarimenti, allora perché non lasciare i 10 minuti alla presentazione ed aumentare da 5 a 10 minuti il tempo di risposta? Non vedo quale sia il problema. Ritenuto poi che siamo tutte persone intelligenti non sempre e non tutti dovranno per forza utilizzare tutto il tempo a disposizione”.
E pensare che nella riunione dei capi gruppo, la proposta iniziale sostenuta dalla maggioranza era quella di portare a 5 minuti, come per la risposta, il tempo per illustrare le interrogazioni con “l’obiettivo – ha spiegato prima il presidente del Consiglio Matteo Redaelli e poi il sindaco Marcella Tili – di ottimizzare i tempi ed evitare interrogazioni prolisse alle quali dare risposte esaustive ma sintetiche”. Aggiungendo infine: “Nel qual caso così non funzionasse, siamo sempre in tempo ad effettuare un’ulteriore modifica”.

A trovare un compromesso e quindi un punto di incontro è stata la capogruppo della Lega Nord Erica Rivolta proponendo – com’è stato poi deciso – 7 minuti per l’interrogazione, 7 per la risposta e sempre 2 per la replica.
“Non credo si tratti – ha evidenziato Rivolta – come sostengono Spagnuolo e Ghioni di limitare la democrazia e penalizzare le minoranza, tra l’altro minoranza lo siamo anche noi, ma di fare in modo che vi siano interrogazioni più mirate e risposte più sintetiche migliorando così il lavoro”.
Compromesso che tuttavia non è piaciuto al PD e al consigliere Merelli di Erba Civica: “L’interrogazione è uno dei pochi strumenti di verifica e di controllo che hanno le minoranze. Così facendo limitate i poteri di parola ai consiglieri”, hanno ribattuto.
E per la legge del contrappasso, vittima del limite (questa volta relativo al tempo di intervento concesso al singolo consigliere nel dibattimento) è stato il leghista Eugenio Zoffili il quale, pur sostenendo la proposta di modifica, si stava facendo portavoce del “buon senso”, spiegando: “in casi eccezionali, dove si necessita più tempo per illustrare l’interrogazione o dare una risposta, il Presidente del Consiglio usando il buon senso potrebbe concedere un’eccezione”, ma ancor prima di terminare la frase proprio il Presidente gli ha tolto la parola: “ha terminato il suo tempo consigliere Zoffili”, con quest’ultimo che si è inalberato facendo sospendere il consiglio e convocando un incontro straordinario con i capigruppo.
A non gradire invece gli interventi di Spagnuolo e Ghioni è stato il consigliere Giorgio Zappa (PDL), respingendo le accuse di anti democraticità e aggiungendo: “la modifica, alla luce del tempo impiegato per discutere questa modifica evidenza proprio la necessità di per essere più pragmatici e tempestivi nel trovare soluzioni per il bene dei cittadini stessi”.