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Erba. Il patto di stabilità “blocca” 4 milioni di investimenti

Admin Altreforme 11 Dicembre 2013

Erba, Politica

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Patto di stabilita Consiglio comunale erba dicembre 2013

ERBA – 4 milioni e 142 mila euro è la cifra che il Comune di Erba non può spendere per colpa del patto di stabilità. Il dato, sconvolgente, è emerso in tutta la sua drammaticità nella serata di lunedì 9 dicembre in occasione di un consiglio comunale dedicato proprio alla mozione relativa al patto e svoltosi alla presenza di due consiglieri regionali, Alessandro Fermi e Luca Gaffuri.

Un dato che il consigliere di minoranza Eugenio Zoffili vorrebbe far conoscere a tutti i 17 mila cittadini erbesi: “Autotassiamoci per acquistare un monitor da esporre sulla facciata del comune affinché tutti i cittadini sappiano che l’Amministrazione ha 4.142.000 euro che non può spendere per i vincoli del patto di stabilità. Siamo molto arrabbiati”.

La serata è iniziata con l’introduzione dell’assessore al Bilancio Franco Brusadelli: “La mozione in discussione è stata sottoscritta da tutti i capigruppo ed è condivisa dall’intero Consiglio comunale. Il patto ha messo in difficoltà quasi tutti i Comuni. È una mannaia che pesa sui conti dal 1° gennaio al 31 dicembre. Il patto va a penalizzare soprattutto i comuni virtuosi che rispettano le regole e le normative. L’assurdo è che molti Comuni devono avere risorse finanziarie ma non possono spenderle. Queste risorse servono per coprire una parte delle spese del debito pubblico. A mio avviso il debito pubblico non lo devono pagare i Comuni perché l’hanno creato apparati che stanno al di sopra dei Comuni. Il debito pubblico si deve diminuire riducendo la spesa pubblica e gli sprechi. In questo modo i Comuni virtuosi pagano i debiti dei Comuni spreconi. Erba ha pronta una serie di investimenti da 4 milioni di euro ma queste risorse sono bloccate dal patto. Si tratta di opere fondamentali per la città perché migliorerebbero la qualità della vita: la manutenzione del verde nella scuola di Arcellasco, la sistemazione della rotonda della Malpensata e delle elementari di via Battisti, il potenziamento dell’illuminazione, il trasferimento dell’Urbanistica, la manutenzione delle strade, la realizzazione di una centrale termica a biomassa nella scuola di Arcellasco, la ciclopedonale, il progetto del Licinium…”.

Poi la dottoressa Letizia Rossini ha presentato il patto di stabilità e alcune conseguenze che esso ha sul Comune erbese con alcune slide. È emerso un dato importante: negli ultimi 6 anni gli investimenti comunali si sono contratti del 28%.

“Il patto è inefficace – ha affermato il capogruppo del Pd Michele Spagnuolo – E’ autolesionismo ed è dannoso per il welfare”.

I consiglieri regionali Fermi e Gaffuri hanno spiegato cosa sta facendo, invece, la Regione per far fronte a questo problema ed è emerso che il patto non è nemmeno il “peggiore dei mali”. “Attribuire tutta la colpa dell’impossibilità di investire al patto sarebbe un errore – ha spiegato Fermi – E’ un problema di disponibilità economica. Se fosse eliminato, i Comuni non avrebbero comunque la possibilità di spendere. Il patto, quindi, è uno dei mali ma non è il principale: a pesare di più è il taglio dei trasferimenti. Il problema vero è che lo Stato italiano, per anni, ha vissuto sopra le proprie possibilità e non ha dato l’esempio. Il patto, comunque, deve essere modificato. Basti pensare che solo 143 Comuni in tutta Italia sono risultati virtuosi in base al patto nell’ultimo anno. La Regione, dal canto suo, in questi anni, ha dato diversi segnali per allentare le maglie del regolamento ma più di così non può fare. Probabilmente sul tema uscirà presto una mozione”. Dal canto suo Gaffuri ha precisato: “La Regione ha messo a punto due strumenti, il patto orizzontale e il patto verticale per cercare di andare incontro alle difficoltà locali: la Lombardia, però, non può erogare, semmai mettere a disposizione spazi finanziari”.

Il sindaco, Marcella Tili, ha tirato le fila del discorso: “Il pubblico deve gestire il denaro con lo stesso buon senso del privato. Dagli anni ’70 è iniziato, a livello nazionale, un meccanismo che ha portato a un indebitamento tragico. La risposta a questo indebitamento è stato il patto di stabilità ma questa risposta ha aumentato l’impoverimento delle città perché ha bloccato gli investimenti pubblici. Ci disorienta il fatto che i sacrifici ricadano sul locale e non sullo Stato centrale. Vogliamo concretezza. Dal 2007 Erba ha sempre rispettato il patto ma ora rispettarlo ci costringe a diminuire gli investimenti, in particolare in termini di manutenzione scolastica e sicurezza del territorio. E poi c’è un doppio catenaccio sui mutui”.

La mozione è stata votata all’unanimità dai consiglieri.