Erba

Elezioni. “Una città bella, viva, attrattiva e solidale”, Berna si presenta

Miryam Colombo 30 Aprile 2022

Elezioni 2022, Erba, Politica

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ERBA – “Una città dove tutti, senza distinzione, si sentano a casa, possano dedicare momenti del proprio tempo libero ad altri, dove la solidarietà, l’accoglienza, l’aiuto a chi è in difficoltà e il servizio sociale a favore dei disabili e dei giovani siano una realtà quotidiana, dove la diversità di ciascuno sia valorizzata. Una città bella, viva, attrattiva e solidale, che offra occasioni di aggregazione”.

Queste le parole con cui il candidato sindaco per il Centrosinistra alle prossime elezioni amministrative, Giorgio Berna, ha introdotto il progetto e la visione di una “nuova” Erba durante l’incontro di presentazione avvenuto nella mattinata di oggi, sabato, presso NoiVoiLoro.

Giorgio Berna, candidato sindaco per il Centrosinistra

Il candidato

Erbese doc, come lui stesso si è definito, 72 anni, democristiano di lungo corso, giornalista pubblicista da 45 anni, Giorgio Berna è figura ben nota in città. Lunga la sua esperienza amministrativa con un cursus honorum, sempre nell’ambito di Centrosinistra, che annovera i ruoli di consigliere comunale, di assessore all’istruzione-cultura-sport, di vicesindaco e assessore alle finanze e alla programmazione, di assessore ai lavori pubblici e edilizia privata.

Professionalmente è stato dirigente all’Amministrazione Provinciale di Como quale responsabile degli uffici di presidenza dal 1977 al 1986, poi dirigente d’azienda come direttore delle manifestazioni al Casinò di Campione d’Italia fino 2001. Presidente di Asme con la giunta Ghioni e poi il ritorno al Casino di Campione come consigliere di amministrazione fino al 2012 e indi direttore della ristorazione fino alla pensione nel 2017.

“Non sento la mancanza della carica di sindaco – ha sottolineato Berna -, ma ho risposto sì per spirito civico, dopo una lunga riflessione, a una proposta che arriva da Erba, non da Milano o da fuori: non sono paracadutato né imposto. Sono erbese doc: non mi serve il navigatore satellitare per andare in Canterana, a Cassina Mariaga, a San Bernardino, a Torricella o a Morchiuso. Gli erbesi se lo ricordano, di me conoscono tutti, pregi e difetti. Possono esprimere una scelta in piena consapevolezza e ovviamente in piena libertà”.

La visione

Durante l’incontro Berna ha avuto modo di anticipare alcuni punti salienti di quello che sarà il programma elettorale.

Innanzitutto, l’idea di un comune che “faccia da volano, da propulsore di energia” con azioni che siano in grado di rianimare e rivitalizzare la città, risvegliandola. Protagonisti di questo progetto dovranno, quindi, essere i cittadini “che amano la loro città” insieme alle associazioni sociali, ambientali, economiche, culturali, a quelle sindacali e filantropiche, ai gruppi giovanili, di quartiere, alle scuole, ai centri di aggregazione, alle parrocchie e agli oratori. “Ognuno continuerà ad operare nel suo ambito e secondo le proprie finalità – ha precisato Berna -, ma potrà dare il proprio contributo originale al progetto che riguarda tutta la città nel suo complesso”.

Perché questo sia possibile, il candidato sindaco ha individuato nella collaborazione e nel “fare rete” l’elemento imprescindibile perché si remi tutti nella stessa direzione per raggiungere gli scopi individuati.

“Purtroppo si sente spesso dire che è bello vivere a Erba, ma ormai la città è morta – ha continuato Berna -. Allora è necessario far crescere una nuova coscienza civica, dare un respiro diverso all’agire politico”. In questa prospettiva sono stati presentati alcuni obiettivi fondamentali dell’azione politica di Berna e della sua squadra: uscire dal torpore, percorrere la via dell’innovazione, cercare soluzioni inedite a problemi irrisolti da anni, sperimentare nuove tecnologie e fonti energetiche, trovare nuove forme di finanziamento, creatività e flessibilità.

Accanto a questo, l’impegno per la progettazione di una città ecologica che deve passare, secondo Berna, da viabilità, piste ciclabili, car sharing, mezzi elettrici, verde pubblico e corridoi ecologici, dalla tutela dell’ambiente e del territorio.

Parafrasando David Sassoli, Berna ha poi aggiunto: “La nostra sfida è quella di una città nuova che rispetta le persone, la natura e crede in un buon sistema sociale ed economico, che tenda al benessere di tutti, declinato in tutte le sue sfaccettature. Per raggiungere questo obiettivo occorre superare la frammentazione sociale e l’individualismo, occorre lavorare sotto concetti di coesione sociale. Il tutto con un occhio sul futuro, ai giovani, ai loro desideri, alle loro aspirazioni, al supporto alle famiglie. Impegnarsi nell’oggi per generare un domani più giusto e solidale, imparare ad accogliere e a prendersi cura di coloro che sono più fragili. È questo il mio sogno. È un’utopia? Non dico che sarà facile realizzarlo, ma vogliamo provarci insieme?”.

Un ultimo sguardo è stato lanciato poi alle opere e agli interventi prioritari: “I problemi della città sono aperti da troppo tempo – ha continuato -. Avrebbero dovuto trovare una soluzione concreta già in questi anni. Nessuno ha la bacchetta magica, ma tutti questi problemi negli ultimi 10 anni sono rimasti pressoché invariati”. Come precisato da Berna, i dettagli del programma verranno svelati prossimamente, ma il candidato ha voluto lanciare una stoccata all’ultima decisione presa dal Consiglio comunale riguardo al passaggio a livello della Malpensata: “Sulla base di un semplice disegno, non di un progetto, e senza confronto il Consiglio ha dato il via libera a un’opera di eccessivo impatto sulle abitazioni in una zona già di intenso traffico e solo per il gusto, dopo 5 anni di totale disinteresse, di dire all’ultimo giorno ‘Noi la soluzione l’abbiamo trovata’ e lasciando a chi viene dopo l’onere e la responsabilità di revocare una delibera assunta solo per uso elettorale. È possibile che su un tema di tale importanza i cittadini non possano dire la loro? Lo faremo noi in campagna elettorale informando la città e ascoltando il parere della città. Se vinciamo le elezioni, è possibile che sottoporremo la questione a referendum”.

Berna ha concluso poi accennando alle aree dismesse del centro cittadino, alla rotonda di Casiglio, a Villa Ceriani, al Museo di Ezio Frigerio, all’arredo urbano, alla pianificazione del traffico, alla tutela dell’ambiente: “Sono solo alcuni temi della nostra proposta alla città – ha concluso -. Per ogni problema aperto abbiamo una proposta di soluzione, ma la verificheremo insieme ai cittadini”.

Da sinistra Giovanna Marelli (Erba Civica), Giorgio Berna e Camillo Lonardi (PD)

Le liste sostenitrici

Accanto a Berna sul tavolo dei relatori Giovanna Marelli e Camillo Lonardi, rappresentanti rispettivamente delle liste Erba Civica con Giorgio Berna e Partito Democratico, definite dal candidato “le due anime” del gruppo che hanno sostenuto la sua candidatura.

Come sottolineato da Berna l’elenco definitivo dei candidati sarà reso noto nei prossimi giorni, ma l’esperienza amministrativa di alcuni ‘veterani’ dei due gruppi e l’entusiasmo e le nuove idee delle leve più giovani sembrano, tuttavia, essere fin d’ora la cifra caratterizzante della compagine, che, si costituisce di figure diverse per esperienze e sensibilità, ma “tutte accomunate dall’impegno per la ricerca e per il raggiungimento del bene comune, inteso come bene di tutti senza distinzioni”.

Riferendosi poi al PD, il candidato ha voluto evidenziare il fatto che esso “negli ultimi 5 anni ha rappresentato l’unica vera voce di opposizione alla giunta Airoldi, con Enrico Ghioni che dobbiamo ringraziare per la sua intelligente opposizione sempre improntata alla costruttività”.

Camillo Lonardi, segretario del PD

 

Un ringraziamento condiviso anche dal segretario del PD Camillo Lonardi che ha aperto il proprio discorso riportando alcuni dati preoccupanti riguardo alla situazione demografica di Erba e al suo tessuto industriale (anche in confronto con i Comuni circostanti) e condividendo alcune considerazioni circa la necessità di riqualificare l’assetto urbanistico di Erba e di rivitalizzare la città dal punto di vista culturale.

“Abbiamo davanti uno scenario molto difficile – ha precisato -. Per questo abbiamo cercato di coinvolgere tutte le organizzazioni e le associazioni che non si identificano con il centrodestra e siamo riusciti a individuare un candidato sindaco che per noi rappresenta la proposta concreta rispetto a quello che ha fatto il centrodestra, che presenta un candidato imposto a livello regionale. Giorgio Berna rappresenta la risposta ideale per questa situazione e siamo riusciti a presentare due liste. Siamo molto soddisfatti”.

Siamo convinti che Berna rappresenti la proposta ideale per questa situazione

Giovanna Marelli della lista Erba Civica

 

Anche Giovanna Marelli è intervenuta facendo riferimento alle “città invisibili” di coloro che non sono stati interpellati, ma che hanno continuato a progettare e a realizzare luoghi di attenzione e vicinanza, e di chi non ha avuto la possibilità di esprimersi, gli anziani, i giovani, i nuovi cittadini.

“Vorremmo che queste voci siano rappresentate all’interno di questa lista – ha continuato -. Il significato della parola innovazione, proposto da Giorgio Berna, come ricerca ci piace molto: innovazione è anche chiedersi insieme, cercare insieme soluzioni che vadano bene al maggior numero. Questo significa dialogare, parlare con chi la vede in modo diverso. A Erba la sicurezza è un tema, ma non è un problema vero: si può imparare a convivere se si compongono istanze diverse, se si chiede di partecipare, se si ascolta”.

La cura del territorio, delle persone e dei contatti tra le persone sono quindi stati individuati dalla Marelli come elementi fondamentali del percorso da intraprendere: “È il nostro contributo che, come cittadini che già stanno facendo qualcosa, vogliamo dare anche all’Amministrazione”, ha concluso.

“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno dato la disponibilità a entrare nella lista di Erba Civica e in quella del PD – ha chiosato Berna -, ma è un riconoscimento convinto che si estende anche a tutti gli erbesi, soprattutto a quelli più giovani, che sono presenti nelle liste a sostegno degli altri candidati: vuol dire che le sorti della città stanno a cuore ancora a tante persone. È da questa disponibilità che bisogna partire per iniziare un nuovo cammino di confronto”.

Giorgio Berna, Giovanna Marelli e Camillo Lonardi insieme al deputato Francesco Boccia

L’intervento dell’onorevole Francesco Boccia

Durante l’incontro ha preso parola anche l’onorevole Francesco Boccia, deputato PD e ministro per gli Affari regionali e le autonomie del II Governo Conte.

Il parlamentare ha ricordato l’importanza che gruppi riformisti e progressisti siano uniti e che dimostrino la presenza in Italia di una maggioranza alternativa alla Destra “dei fili spinati, che dice no all’Europa e che pensa di risolvere i problemi alimentando il conflitto, chiudendo le città anziché aprendole” per poi soffermarsi sui nodi della sanità e della scuola e sulle misure del Pnrr.

“La campagna elettorale che stiamo facendo in Lombardia è una campagna di rottura – ha commentato poi – perché, se vinceremo le elezioni, probabilmente avremo iniziato dopo 30 anni il percorso che deve portarci a liberare Regione Lombardia da questa pessima Destra, la peggiore degli ultimi 30 anni. Dobbiamo dare certezze che stiamo costruendo una società che passa dalla consapevolezza che i diritti universali devono essere garantiti da quando si nasce fino a quando si è anziani. E questo oggi non c’è”.

Riferendosi poi nello specifico al contesto erbese e rivolgendosi ai presenti, Boccia ha aggiunto: “Giorgio da solo non può farcela: voi siete la forza vera di Giorgio. Lui può esser il valore aggiunto perché si può spiegare alla città che votando Berna si vota per il cambiamento e per un’altra storia, diversa da quella degli ultimi anni. Dobbiamo ripartire da un’altra idea di città e voi dovete fare questo lavoro: bisogna convincere a votare una nuova idea di città”.

“La nostra idea di società è chiara: è europea, aperta e forte – ha chiosato -. La battaglia in Europa dobbiamo farla noi e su questo vi garantisco l’impegno assoluto da parte nostra, in una posizione opposta rispetto a quella di Salvini e Meloni. I principi e i valori di solidarietà, di rispetto, di integrazione non cambiano di fronte alla modernità, anzi si rafforzano e questo distinguerà sempre la Sinistra dalla Destra. A Erba dobbiamo decidere su quale piattaforma costruire i prossimi cinque anni: so che siamo tutti d’accordo qui, ora bisogna andare fuori”.