Erba

Elezioni Erba 2022. Candidati a confronto. #3 Doriano Torchio

Caterina Franci 21 Maggio 2022

Elezioni 2022, Erba, Politica

Doriano Torchio

 

ERBA – Cinque anni fa si era candidato sindaco con la civica Democrazia Partecipata, ottenendo un discreto successo e un posto in consiglio comunale. Doriano Torchio ha deciso di portare avanti la sua idea civica e democratica, candidandosi per la seconda volta. Ecco la sua intervista:

Quali sono le tre priorità del suo programma elettorale?

“La consultazione dei cittadini per predisporre un bilancio partecipato e per presentare loro una proposta alternativa a quella di Regione Lombardia e di Trenord per la soluzione del problema del passaggio a livello di Corso XXV Aprile; il confronto con le proprietà delle aree dismesse sia centrali che altre per capire le intenzioni e per proporre delle soluzioni che siano di utilità alla città; la progettazione di interventi ai marciapiedi insicuri per i pedoni e per costruirli dove sono assenti: tra la chiesa e il cimitero di Casiglio, nel caso in cui venisse stralciato nella costruzione della rotonda, tra via Cassiano e Villa Virginia, in via Alserio dove manca anche l’illuminazione. Il sottopasso di Casiglio da sistemare”.

In che modo e con che tempi verranno realizzati i progetti?

“Per le prime due priorità ci si attiverà subito, per la terza è necessario che i funzionari dei lavori pubblici escano sul territorio a registrare le criticità”.

Quali ritiene siano stati gli errori della precedente amministrazione, se ritiene ce ne siano stati?

“L’elenco sarebbe troppo lungo, mi limito a citarne alcuni: la mancanza di consultazione dei cittadini sulle scelte più impegnative a partire dalla opere eseguite in piazza Vittorio Veneto (dal mercato per finire col progetto del sovrappasso sulla ferrovia) dove si è preferito la scelta elettoralistica di accettare la proposta di Regione e Trenord per la soluzione del problema passaggio a livello; la scarsa comunicazione sulle intenzioni operative; il rinvio della toponomastica da sistemare”

Erba città morta: un epiteto ricorrente negli ultimi tempi. Cosa ne pensa? Come ‘rivitalizzarla’?

“A trasformare Erba in una città morta sono state diverse cause, a partire dalla chiusura delle fabbriche e dal proliferare di supermercati. La chiusura delle fabbriche ci ha lasciato in eredità le aree dismesse, la nascita dei supermercati e la chiusura delle botteghe. Altre cause sulle quali intervenire sono l’assenza per lungo tempo di una piazza, l’arredo urbano obsoleto, lo scarso numero di iniziative, la fuga delle associazioni della città, la difficoltà delle giovani coppie nel trovare una casa in affitto.

Disagio sociale e giovanile, un problema che con la pandemia si è maggiormente acuito, anche a Erba: come affrontarlo?

“Per quanto riguarda il disagio giovanile, bisogna supportare le scuole nella prevenzione delle diverse forme di dipendenza, ma anche offrire luoghi di incontro che non siano solo per intellettuali ed aiutare nella ricerca di un lavoro e di una casa, interagendo con i servizi già presenti sul territorio. Una città rivitalizzata può essere di aiuto in questo. La pandemia ha sicuramente acuito ogni forma di disagio, altrettanto farà la crisi energetica che avanza in Europa come riflesso della guerra in Ucraina. Questa crisi acuirà di sicuro il disagio mettendo in difficoltà la sicurezza economica di molti anziani. Dovremo mettere a disposizione diverse risorse ricorrendo anche ad aiuti statali per affrontare scenari non sempre prevedibili”.

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