PONTE LAMBRO – “Una vicenda penosa. Una vicenda sollevata da “beghe caserecce” e che grida vendetta. L’assegnazione di una cittadinanza onoraria alla prima medaglia d’oro della Resistenza merita rispetto”. Questo il pensiero di Cesare Grampa del Centro culturale Giancarlo Puecher di Milano di fronte alla vicenda della cittadinanza onoraria deliberata dal Comune di Ponte Lambro.
“Un’iniziativa come questa avrebbe dovuto prevedere l’unanimità del Consiglio, ma anche dell’intero paese – prosegue – Da tutta questa vicenda esce male la rappresentatività locale. E’ stato coinvolto persino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha consegnato al sindaco una medaglia”.
D’altronde la figura di Puecher è indiscutibilmente fondamentale nel panorama italiano. “E’ stato definito un eroe puro e limpido, capace di una autentica rivolta morale, animata da valori quali l’amore di patria e il senso del dovere. Alla sua memoria si sono ispirate formazioni sia di destra che di sinistra”.
Come già anticipato, Grampa non ha partecipato alla serata di venerdì in cui l’amministrazione avrebbe dovuto conferire la cittadinanza a Puecher, consegnare la benemerenza al Centro culturale e la medaglia del presidente della Repubblica.